E’ mamma Patrizia che mi guida in questa visita alla Casa di Lele e Lory. Ci troviamo in una corte defilata della Triante di Monza che non nasconde le proprie origini contadine. Anche se ha cambiato pelle e funzioni da quando, ormai sono otto anni, la Onlus Lele forever di Villasanta ha deciso di mettere a dimora proprio lì il grande sogno.
Ma per quei due o tre, tra di voi, che ancora non conoscessero questo romanzo, riprendiamone la narrazione dal primo giorno.
Gabriele Brandazzi, Lele per gli amici, è un ragazzone esuberante ed estroverso come papà Roberto. Sembra nato per affrontare con successo ogni tipo di sport dinamico, come in effetti sarà. Con lui è subito empatia, tanto è vero che la travolgente alleanza dei Nati nel 71 finisce per coinvolgere don Umberto e imprimere un cambio di passo in oratorio: attività feriali, tornei polisportivi, persino trasgressive Feste della birra.
Attorno ai 26 anni,d’improvviso, la malattia. Lele è colpito da una forma aggressiva di leucemia. Il San Gerardo di Monza, nel settore Ematologia adulti è considerato un polo d’eccellenza nazionale. Al ragazzo verranno somministrate le terapie più mirate, sotto il controllo di medici e operatori di valore straordinario, in una commovente gara di affetti. Ma dopo un anno e mezzo di lotta, tutto risulterà vano.
Il dolore è insostenibile. Patrizia e Roberto rischiano di smarrire persino il proprio equilibrio psicologico, ed è proprio l’affettuosa vicinanza degli amici di Lele che, in suo nome, si vara un grandioso progetto di solidarietà.
Nel 2001 appare la Onlus Lele forever, realtà aggregativa che persegue due finalità: sostenere economicamente il reparto Ematologia Adulti dell’Ospedale San Gerardo di Monza da un lato, e dall’altro progettare la realizzazione di una casa alloggio per parenti che stanno soffrendo la medesima esperienza della famiglia Brandazzi, con l’aggravio di giungere però da lunga distanza.
Si definisce pendolarismo sanitario, e si tratta di un drammatico fenomeno sociale. In molti casi le cure ospedaliere prevedono periodi di degenza anche molto prolungati, con tremende ricadute economiche su famiglie che sono praticamente nell’impossibilità di lavorare.
Qui a Triante, in via Tronto, al nome di Lele ora si è affiancato quello di Lory, una ragazza che ha a sua volta conosciuto lo stesso inesorabile destino. La Casa di Lele e Lory, probabilmente era scritto da qualche parte, è un miracolo di efficienza e solidarietà coniugata in chiave moderna. Cinque famiglie, possono trovare contemporaneamente un alloggio riservato, potendo disporre ciascuna di camere a due letti, bagno e uso di cucina. Al piano terra una accogliente zona pranzo, un soggiorno, lavatrice individuale e stireria. Il tutto arricchito con il gradevole contributo ornamentale di opere d’arte moderna offerti dalla cortesia del Circolo Amici dell’Arte di casa nostra.
E’ un format che insegue l’idea di una giornata immaginata sui modi e i ritmi della famiglia, in sintonia con la flessibilità d’orari imposta dall’assistenza in ospedale.
Non credo di aver reso adeguatamente l’idea di quanto questa realtà abbia già rappresentato qui a Monza per centinaia di famiglie in questi otto anni. La profondità di questa gratitudine la si raggiunge sfogliando il Libro degli affetti cui le famiglie affidano le parole più autentiche, il giorno dei saluti. Il sogno che ha preso corpo nel 2007, quando un associato manifestò l’intenzione di donare una sua proprietà destinandola a questi fini, in corso di progettazione ha subito più e più ritocchi, fino a farne delineare un fabbricato in legno, accogliente ed ecocompatibile con livelli di isolamento termico davvero sorprendenti.
La casa è sorta in brevissimo tempo e ormai da quasi dieci anni è entrata nel novero delle Unità d’offerta ospitalità legate al Reparto di Ematologia Adulti dell’Ospedale di Monza. Accanto, sempre lì nel medesimo cortile, una nuovissima dependance, la Casa di Lele 2. Si tratta di due graziosi Pied-à-terre del tutto autonomi, in cui il paziente, ancora durante il periodo di cura, possa vivere in buon isolamento, lontano da eventuali contaminazioni .
Ed è proprio qui, naturalmente, che Lele forever ha stabilito il proprio quartier generale. Amministrazione, manutenzione e cura delle strutture sono supportate dall’Associazione, grazie a donazioni e raccolta fondi. In ossequio ai valori costituenti, l’ospitalità è concessa a titolo del tutto gratuito.
Nel frattempo e con analoghe modalità, cioè un originale gesto di donazione, si è aperta una prospettiva di casa-alloggio in Val Brembana, più precisamente a Piazza Brembana.
La sfida è affascinante anche perché poggerebbe su esperienze già testate a Monza, con la variante di una realizzazione finalizzata a spazi utili in periodi di convalescenza di bambini, con le proprie famiglie, dopo interventi di natura oncologica ed oncoematologica. L’avventura ha già un suo claim: Zenit, Spazio alla luce e un adeguato Piano di finanziamento che sfiora i cinquecentomila euro. Una somma molto importante che andrebbe ad aggiungersi agli oltre un milione e seicentomila euro che nel corso di questi vent’anni la nostra Onlus è riuscita a raccogliere e trasformare in investimenti, borse di studio e assistenza ai laboratori ospedalieri.
Roberto Brandazzi e i suoi consiglieri sognavano che sarebbe stato uno splendido dono per il ventennale della Lele forever Onlus ma l’impresa è in stand-by causa pandemia Covid, così come un sacco di altre iniziative. I vent’anni di questa splendida idea si festeggiano in sordina. L’agenda degli eventi, delle occasioni d’incontro, le iniziative promozionali tipiche dei neocinquantenni del logo giallo-blu rimane imbavagliata. Sfuma un’altra estate senza che Villasanta risuoni delle kermesse aggregative targate Lele Forever. A partire, ovviamente dalla Monza Power Run.
Questo liberatorio appuntamento da Ognuno per sé e Dio per tutti!; la corsa campestre Più pazza della Brianza, che mette in risalto le caratteristiche del territorio (Lambro, Autodromo, Parco, Piazze, Paese) per concludersi in un ingovernabile happening notturno, è l’evento centrale di Lele Forever ma non solo. Ideata, allestita e sostenuta in grande stile da un centinaio di volontari, per il secondo anno rimarrà inutilizzata negli hangar di deposito.
Per gli oltre sessanta soci e per le decine di famiglie simpatizzanti rimane l’appuntamento del primo week-end di luglio per la tradizionale Lele forever in festa. Soddisfacente l’esito delle Uova pasquali, sono ancora in corso quelle legate alla Festa della Mamma; resta il dato negativo legato alla mancata effettuazione di ben 16 iniziative di aggregazione e raccolta fondi.
A questo punto appare doveroso l’appello a sostenere Lele forever e un po’ tutto il ventaglio delle iniziative benefiche legate alla Onlus destinando il nostro 5 per mille della prossima Dichiarazione dei redditi indicando il Codice fiscale 03148990967.
Info su www.leleforever.org – info@leleforever.it
Complimenti caro FRANCO i tuoi servizi sono sempre interessanti è un piacere leggerli GRAZIE