E’ una mostra da visitare quella aperta in questi giorni in Villa Camperio, si intitola Anche in Italia…i campi di concentramento fascisti, e ci rivela un aspetto meno noto e ancora poco indagato della politica repressiva e razzista che segna l’intero ventennio mussoliniano.
Promossa dalla sezione ANPI di Villasanta e inserita nel programma di iniziative comunali per il Giorno della Memoria, che viene celebrata ogni 27 gennaio, la mostra è il frutto di una originale ricerca storica e documentale che identifica i metodi e i luoghi fisici della politica concentrazionaria attuata dal regime fascista fin dai primi anni della presa del potere. Una repressione sistematica che inizia dapprima con il confino dei dissidenti politici soprattutto nelle regioni del Centro e del Sud, prosegue con le leggi razziali e arriva alla guerra e alla Repubblica di Salò.
La mostra documenta la progressione del ricorso ai campi di internamento e di transito che risultano presenti in tutto il territorio nazionale – in alcuni casi allestiti anche in castelli e ville storiche appositamente requisiti – e dal ’42 anche nell’Istria e nella Dalmazia occupate. “Ad eccezione della Risiera di San Sabba, i campi italiani – osserva il curatore della mostra, Giuseppe Origgi – sono stati sostanzialmente privi di apparati di sterminio.”
“Con questa iniziativa – sottolinea la presidente dell’ANPI villasantese, Lorenza Gobetti – abbiamo voluto evidenziare la numerosità dei campi in Italia e la loro diffusione capillare; abbiamo condotto un lavoro di ricerca storica e documentale rigoroso, anche se non esaustivo, su questa pratica che ha riguardato anche il nostro paese e di cui rischiamo di perdere le tracce e la memoria.”
“Siamo partiti – le fa eco Origgi – dalla consapevolezza di una ignoranza sulla materia e pensiamo di aver portato a termine almeno una prima traccia di un fenomeno storico che merita di continuare ad essere indagato per rifuggire dalla banalizzazione che poggia sui vuoti di memoria e porta all’azzeramento della storia.”
Anche in Italia…i campi di concentramento fascisti chiuderà domenica 29 gennaio ma continuerà ad essere visitabile online al link https://www.anpivillasanta.it/campi-fascisti-in-italia/ e potrà essere richiesta sia dalle scuole che da altre sezioni ANPI interessate.
Oltre alla mostra, che gode del patrocinio del Comune e dell’ANPI provinciale, nell’arco di questa settimana si snoda un ricco programma di iniziative, incentrate sul tema dell’Olocausto, messo a punto dell’assessorato alla Cultura.
Fra gli appuntamenti – molti dei quali dedicati alle scuole e ai ragazzi e tutti consultabili sul sito del Comune alla pagina https://www.comune.villasanta.mb.it/servizi/notizie/notizie_fase02.aspx?ID=20729 – segnaliamo lo spettacolo teatrale Garò. Una storia Armena che andrà in scena venerdì 27, alle 21 in Villa Camperio, a cura della compagnia teatrale Anfiteatro con ingresso liberoe sabato 28, alle 10.30, la posa di una nuova pietra di inciampo, in via Mazzini 25, dedicata a Virginio Morganti, ex soldato dell’esercito italiano, rastrellato e deportato dai nazisti in dopo l’8 settembre e morto in un campo di lavoro di Dusseldorf a seguito di un bombardamento inglese.
“Torniamo anche per il 2023 – sottolinea l’assessore Adele Fagnani – con un programma che celebra la Memoria degli eventi legati alla Shoah. Quest’anno si parla anche di un altro genocidio, quello del popolo armeno, perché è importante rendersi conto che gli orrori dei genocidi e delle violazioni dei diritti umani non hanno confini. Né vanno dimenticati, solo perché lontani da noi. La mostra sui campi di concentramento fascisti in Italia ci racconta di luoghi e fatti accaduti vicino a noi, come anche racconteremo una storia che coinvolge direttamente la nostra comunità con la posa della pietra di Inciampo in memoria di Virginio Morganti.”