Duemila presenze, di cui 200 già all’anteprima monzese; 70 volontari, molti dei quali studenti; 4 giornate fitte di 30 eventi complessivi e 1 serata “in trasferta” al monzese Binario 7.
Sono questi, in estrema sintesi, i risultati numerici della quinta edizione del Festival delle Geografie Il libro del mondo, la rassegna ideata dalla Casa dei Popoli che anche quest’anno ha gioiosamente occupato gli spazi di Villa Camperio per inseguire le Ragnatale, fili che connettono il mondo.
È stato questo infatti il titolo scelto dagli organizzatori per dare un tema e indicare un filo rosso da seguire negli interventi e nelle riflessioni sia dei relatori che del pubblico intervenuto.
Ma ai risultati numerici il direttivo della Casa dei Popoli affianca una valutazione in sé pesantissima pur nella sua immaterialità: la cultura è un fattore di sviluppo, è stata in grado di animare il centro storico e richiamare spettatori anche da altri paesi.
Dal 21 al 24 settembre – questo l’arco temporale del festival – si sono svolte conferenze, presentazioni di libri, mostre, spettacoli musicali, giochi per bambini, passeggiate in bicicletta e a piedi e anche un corso per insegnanti di geografia.
La partecipazione, frenata nei giorni di maltempo, nei giorni di bel tempo è stata invece superiore agli anni passati.
Oltre a quelli citati in apertura, un altro dato aiuta a capire la rilevanza del fenomeno: il numero complessivo di connessioni in live streaming, ovvero di persone che si sono connesse dal loro computer o cellulare per partecipare comunque agli eventi, sfiora i 600 (588 per la precisione).
“Troviamo significativo questo dato – osservano gli organizzatori – perché impressiona che 600 persone abbiano pensato di seguire comunque un evento, facendolo da remoto, con le complicazioni che ciò comunque comporta. Quest’anno ci eravamo posti l’obiettivo di allargare il nostro bacino di utenza alla vicina Monza con la sua popolazione, che è dieci volte quella villasantese. Obiettivo che abbiamo raggiunto grazie anche a una partecipazione incrociata con il Festival del Parco di Monza, che si è svolto nelle stesse date.”
“La scommessa della Casa dei Popoli – osserva il presidente, Lorenzo Ornaghi – è quella di fare in modo che alla parola geografia si pensi immediatamente a Villasanta, e quando si sente nominare Villasanta si pensi subito ah…il Festival delle Geografie!
E geografia non è un tema scelto a caso ma è un elemento distintivo della storia di Villasanta attraverso la famiglia Camperio che, nella seconda metà dell’Ottocento e nella prima del Novecento, si è distinta per i viaggi in Africa e nell’Estremo Oriente, ampiamente documentati nell’omonimo Fondo, custodito nella biblioteca civica e aperto alle visite nei giorni del festival.
“L’associazione la Casa dei Popoli e l’amministrazione comunale – dichiara il presidente Ornaghi – hanno sposato l’ipotesi che una iniziativa di questo genere, con l’obiettivo di visibilità senz’altro a livello almeno regionale, abbia le caratteristiche per rendere il nostro comune popolare e degno di essere visitato.”
“A questo proposito – conclude Ornaghi – voglio cogliere l’occasione per rivolgere, da queste colonne, un sentito ringraziamento alle associazioni, villasantesi e non, che con la loro presenza hanno contribuito ad arricchire il programma di eventi del festival e alle realtà del tessuto economico-produttivo locale che con il loro contributo hanno concorso a rendere possibile questa iniziativa, facendo del legame con la città, e con la sua articolazione, un indiscutibile punto di forza.”
Nella gallery fotografica alcuni momenti del festival, catturati dagli obiettivi dei fotografi del Circolo Amici dell’Arte.
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