Nonostante il continuo rinvio del primo colpo di ruspa, la Pedemontana incombe sul futuro di noi tutti.
Anche se il territorio di Villasanta non ne sarà toccato direttamente, perchè il tracciato della grande dorsale est – ovest passerà qualche chilometro più a nord, gli effetti dell’enorme cantiere necessario alla sua costruzione avranno un impatto diretto anche sul nostro paese.
Punto cardine della costruzione della tratta C sarà infatti l’allocazione del cantiere a Lesmo, in via Marconi dopo che il Comune è riuscito ad ottenerne lo spostamento da Peregallo per la salvaguardia della scuola della frazione.
Lo sbarramento di Lesmo avrà conseguenze significative – anche se ancora non completamente valutate – sulla viabilità e sulla mobilità di tutti: la linea ferroviaria S7 – il Besanino – sarà interrotta ma ancora non è stato detto in corrispondenza di quale stazione così come non si sa se la fermata di Buttafava resterà attiva, se il treno si attesterà a Villasanta, se ci sarà un servizio di autobus che collegherà i due spezzoni di ferrovia.
Non si conoscono o comunque non sono state rese note pubblicamente le simulazioni sul traffico automobilistico, che necessariamente si riverserà su strade e direzioni alternative.
Lungo 16,5 chilometri e a 3 corsie per ogni senso di marcia, il troncone che attraversa la provincia di Monza e Brianza si svilupperà per 6,5 km in galleria artificiale e 9,5 km in trincea, oltre a brevi tratti in rilevato e in viadotto. Sarà dotato di 4 svincoli: a Cesano Maderno, Desio, Macherio e Arcore, quest’ultimo per interconnessione con la Tangenziale Est; un ponte scavalcherà il Lambro.
“È la tratta maggiormente problematica – si legge direttamente nel sito di Autostrada Pedemontana – sia dal punto di vista urbanistico che ambientale, a causa del passaggio a ridosso degli insediamenti edilizi e dell’attraversamento di aree di pregio naturalistico, come il parco del fiume Lambro, le colline di Arcore e numerose aree agricole.“
Restata quasi in sordina fino ad ora, a richiamare l’attenzione sulla “questione Pedemontana” è intervenuto il Partito Democratico che ha organizzato, per giovedì 14 novembre, alle 20.45 in Villa Camperio, una serata di informazione con l’intervento – fra gli altri – del consigliere regionale Gigi Ponti, da sempre critico sulla scelta della Giunta Fontana e su quelle che l’hanno preceduta.
La serata ha lo scopo di informare i cittadini su ciò che ci attende e provare a mettere sul tavolo suggerimenti per mitigare il più possibile l’impatto di un cantiere destinato a durare qualche anno per la costruzione di una autostrada ad altissimo impatto ambientale ma fortissimamente voluta dalla Regione Lombardia e fin dall’inizio oggetto di molte perplessità, critiche e proteste dai cittadini e dalle stesse amministrazioni dei Comuni interessati, che sono: Arcore, Biassono, Bovisio Masciago, Camparada, Cesano Maderno, Desio, Lesmo, Lissone, Macherio, Seregno, Sovico, Vedano al Lambro, Vimercate, Usmate Velate.
Perplessità, dubbi e preoccupazioni già emersi in una serata pubblica – organizzata dal PD villasantese nel dicembre 2022 – nel corso della quale vennero presentate le mappe di Pedemontana, “quel progetto – sottolinea la segretaria cittadina del PD, Patrizia Bestetti – obsoleto, dannoso e fallimentare che definimmo la cattiva strada. Subito dopo, in Consiglio Comunale venne approvato un ordine del giorno della Lista Cittadini per Villasanta contro Pedemontana: era ancora possibile provare ad ostacolare il progetto ma i sindaci e i cittadini dei vari comitati non furono neppure ascoltati da Regione Lombardia.”
Di Pedemontana il PD cittadino torna dunque a parlarne “perché – nota ancora Bestetti – non possiamo far finta di niente, annullare l’empatia con chi vede il proprio comune svilito nella propria fisionomia, ma non solo, non possiamo far finta di niente nell’assistere all’asfalto che sta già annullando i campi e i parchi, e le aree verdi in generale che non riusciamo a tutelare. Come del resto non possiamo nemmeno ipotizzare che l’assetto viabilistico di Villasanta e i servizi di mobilità non saranno investiti da grave disagio. Tutto ciò mentre il sistema dei trasporti pubblici sia su strada che su ferrovia, nella nostra regione, vive uno stato di disservizio evidente. Non possiamo insomma pensare che l’intervento di Pedemontana riguardi altri e non noi.”
“Siamo – conclude – ovviamente al fianco di chi in Regione Lombardia continua il lavoro di analisi e proposte; si sta “sul pezzo” anche di fronte ad un muro che si rifiuta di discutere del presente e del futuro di queste opere infrastrutturali seppur alla luce di risultati deludenti e in presenza di proposte di buon senso. Insomma, la nostra iniziativa vuole almeno mantenere viva l’attenzione e contribuire ad aumentare la consapevolezza. C’è qualche luogo talmente lontano da non essere da noi considerato nelle sue minacce alla sopravvivenza? Non credo.”
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