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Addio a Dante Carzaniga, l’enfant du pays che ha fatto volare il basket femminile

Lo scorso gennaio aveva compiuto i suoi 72 anni. In paese lo si era rivisto non molto tempo fa, al solito rifugio del bar Roma dove, malgrado ormai gli oltre trent’anni di vita vissuta a Schio nel Vicentino, non riusciva a staccare dai troppi legami d’affetto che lo tenevano legato a Villasanta.

Dante Carzaniga, in piedi, con Tullio Lauro a fianco.

Il nostro paese perde un altro dei suoi figli più innamorati. Dante Carzaniga era un ragazzo semplice, dall’intelligenza vivace, frequentava amicizie non banali. In via del tutto eccezionale, vista l’epoca, la sua passione sportiva viene attratta dal basket; e Dante indosserà la casacca della Help (destinata a diventare presto Delchi) una formazione maschile prestissimo “desaparecida” che, manco a dirlo, sgorga dai fantastici accordi pop dei Beatles. Ma si tratta di un attimo fuggente; subito dopo Dante viene attratto nel clima effervescente della Delchi basket femminile che, con intuito davvero lungimirante, allena e manda in campo sull’asfalto dell’oratorio.

Inizia  lì, in quegli anni ruspanti, un racconto sportivo che rimane vivo ancora oggi e si colloca fra i più significativi di Villasanta. Fare l’elenco delle decine di giocatrici che hanno vivacizzato quei tornei sarebbe eccessivamente a rischio dimenticanze anche gravi; limitiamoci a sottolineare che nel giro di un decennio il Basket Team Delchi innescò una marcia trionfale che lo trasferì dalla Promozione alla Serie A2 mettendolo al centro di un  tale supporto di fans per i quali il palazzetto sportivo di via Villa rappresentava una condizione irrinunciabile.

E proprio in quegli eccitanti a anni ‘70 il basket femminile Villasanta assume i contorni di una autentica impresa sportiva. La qualità individuale di quelle ragazze che scendono sul parquet per giocare uno degli sport di squadra fra i più tattici, trova supporti e coach di altissimo livello: bastano tre nomi in ordine di apparizione: il primissimo Valerio Bianchini, che diventerà il “Vate del basket Italiano”, piombato a Villasanta attraverso sentieri che appaiono ancora oggi avvolti nel mistero; l’enfant du pays Dante Carzaniga, appunto e subito dopo Tullio Lauro, troppo presto compianto, che consegnerà titoli sportivi, ragazze e maglie nel 1986 al nuovo Basket Team 86. Straordinario.

È il 1974 quando, al palazzetto dello sport, viene scattata questa fotografia, che vede schierate tutte le squadre del basket villasantese con lo staff tecnico al completo. Dante Carzaniga è il quarto da destra, nella terza gradinata dall’alto

Un trittico di firme d’autore che da un lato daranno vita ad una piattaforma di talenti che germoglieranno un anno dopo l’altro e che costituirà, per loro stessi, trampolino di lancio per carriere  manageriali di livello continentale.

Dante Carzaniga, ormai maturo ed affermato coach del basket femminile, si trasferirà a Schio dopo aver fatto tappa alla Geas di Sesto San Giovanni, alla Pool Comense, a Viterbo e a San Bonifacio.

Lì a Vicenza nel 1986 condurrà la squadra di Schio alla conquista della Coppa Italia per poi accettare un incarico nel basket maschile. Nel ‘96 farà parte del team tecnico di supporto alla nazionale azzurra alle Olimpiadi di Atlanta, Georgia.

Nei primi anni Duemila un improvviso malore, poi rivelatosi serio, lo coglie nel bel mezzo di un incontro e lo costringe a fare i conti con se stesso. Dante ne riemerge e riprende il suo ruolo con lo stesso animo di sempre. Purtroppo però quel suo punto fragile era destinato a riaffacciarsi fino ad avere la meglio su di lui, stroncandone il talento e strappandoci un amico che è sempre rimasto nel cuore di chi ha avuto la buona ventura di conoscerne la preziosa umanità.

Un’ultima notazione extrasportiva. Dante Carzaniga prestò attenzione a Villasanta e non disdegnò l’impegno politico, anzi, accettò l’invito a candidarsi nella formazione P.C.I.-Lista Aperta alle elezioni comunali del 1990.

È un frammento di ricordo che aumenta ancor più il cordoglio del Punto.

Condoglianze e partecipazione al lutto sono state rappresentate dalla società Basket Team ‘86 e da molte atlete che hanno fatto parte a più riprese di quei magici quintetti.

Addio Dante. Ti sia lieve la terra.

La formazione della Delchi nel 1974; Dante Carzaniga è il secondo da destra, in ginocchio. In piedi, a sinistra, l’allenatore Tullio Lauro.

All’articolo di Franco Radaelli dedicato a Dante Carzaniga, con piacere il Punto affianca un ricordo personale di Rosangela Varisco e Gianni Di Paola, anch’essi “colonne” del basket villasantese.

Alla fine degli anni ’60 il basket femminile a Villasanta fu il traino del movimento cestistico locale e non solo.

Dante Carzaniga e Tullio Lauro. Alle sue spalle, a sx, Flaviano Merlo e Marco Oggioni.

Con la prima squadra in serie B, ebbe allenatori di fama, basta citare Valerio Bianchini che da Villasanta decollò per conquistare allori nazionali.

Dal 1972 con la conquista del trofeo nazionale minibasket e la costruzione del palazzetto a Villasanta, il basket aveva conquistato il cuore dei villasantesi e molti ragazzi che seguivano le partite ed anche gli allenamenti delle ragazze, cominciarono a giocare con la palla a spicchi.
Tullio Lauro venne chiamato ad allenare una nuova squadra maschile: Verpelli che divenne poi
Help e infine Delchi, dove militava Dante Carzaniga.
Dante, villasantese – anche se nato ad Arcore – ottimo playmaker cresciuto all’ombra dei canestri
dell’oratorio femminile
, entrò subito nello staff tecnico e cominciò ad allenare le squadre giovanili della società Basket Delchi Villasanta che nel frattempo aveva unito i due settori maschile e femminile con decine di squadre giovanili.

Dante Carzaniga, a sinistra. Le cestiste, da sinistra, sono: Rosangela Varisco, Manuela Sangalli e Cornelia Fumagalli. Accanto a Rosangela, Renato Sirtori.

Dante dimostrò subito la sua stoffa diventando vice coach di Tullio Lauro quando la prima squadra ottenne il passaggio al campionato nazionale femminile di A2; da lì egli prese il volo ed andò ad allenare squadre femminili come il Geas, la Comense, la Famila Schio, squadre importante che lottavano per lo scudetto.

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