Ostaggi delle nostre scelte: possiamo sintetizzare così il nostro rapporto distorto con la natura. Così distorto da alimentare lo spillover, il passaggio di virus da animali alla specie umana, grazie al progressivo avvicinamento di agricoltura e allevamenti intensivi alle foreste e alla vendita di animali selvatici nei grandi mercati affollati di alcune metropoli del mondo.
E’ di ieri la notizia della diminuzione della copertura nevosa nel 78% delle aree montane del pianeta che si accompagna alla previsione di aumento della temperatura anche per il 2020. E se i cambiamenti climatici fanno parte della storia della terra, vi è ormai consenso fra gli scienziati sul fatto che, nell’ultimo secolo, la causa sia antropica, tanto da denominare Antropocene l’era geologica attuale, in cui l’ambiente terrestre è condizionato dagli effetti – spesso devastanti – dell’azione umana.
Abbiamo poco tempo per porvi rimedio: siamo in piena emergenza climatica e dovremmo dichiararla con lo stesso senso di urgenza riservato all’emergenza sanitaria di questi mesi. Lo hanno fatto Parlamenti e Comuni in giro per il mondo: fra di essi Villasanta il cui Consiglio Comunale, lo scorso 24 ottobre 2019, ha votato quasi all’unanimità un ordine del giorno che impegna l’Amministrazione Comunale ad aderire al PAES, il piano d’azione europeo per l’energia sostenibile. Ma dopo la dichiarazione che succede? Ce lo spiega Nicolas Torri, consigliere comunale e attivista di Fridays for Future.
Sono passati quasi 7 mesi dalla dichiarazione di emergenza, ci sono stati degli sviluppi o delle azioni coerenti?
Nonostante l’emergenza COVID e il suo inevitabile impatto sulle attività del Comune, lo scorso 28 aprile durante il Consiglio Comunale in streaming, abbiamo approvato all’unanimità il Regolamento che istituisce il Tavolo Permanente per l’ambiente e l’ecologia a partire dal riconoscimento da parte che ambiente e territorio sono progetti politici fondamentali per la comunità.
Che funzioni avrà questo tavolo e che vi parteciperà?
Lo scopo è quello di elaborare analisi e statistiche con particolare riferimento alle esigenze del nostro territorio, promuovere la riqualificazione di spazi comunali e aree verdi, diffondere e far crescere una cultura ambientale informata con momenti anche di formazione rivolti a scuole e cittadini, mantenere collegamenti con le associazioni di Villasanta e quelle ambientaliste della Provincia. Al tavolo parteciperanno l’assessore all’ambiente (anche attravverso suoi delegati), consiglieri comunali e cittadini anche in rappresentanza delle associazioni di cui sopra.
Vogliamo attivare uno strumento concreto di partecipazione dei cittadini. Vogliamo chiamare a questo tavolo le persone che per competenze, sensibilità e passione possono dare un supporto tecnico all’azione dell’Amministrazione comunale, coerentemente con i contenuti della Dichiarazione di emergenza climatica che abbiamo approvato lo scorso ottobre.
Quel “vogliamo chiamare” concretamente cosa significa?
A breve pubblicheremo sul sito del Comune una sorta di call ovvero un invito a una richiesta di Manifestazione di interesse a partecipare al Tavolo. A tale richiesta potranno rispondere sia singoli cittadini sia associazioni, queste ultime con un massimo di 2 partecipanti a testa. Non c’è limite al numero di partecipanti ma evidentemente un tavolo troppo affollato potrebbe essere poco gestibile. Faremo quindi una selezione: penso che la dimensione massima debba essere di 20-25 partecipanti.
Il Tavolo avrà durata triennale e, nell’era post COVID, potrà svolgere i suoi lavori in presenza presso il centro civico Elio e Barbara. Nel frattempo vedremo come organizzarci. Durante la prima riunione nomineremo un coordinatore che avrà poi il compito di far funzionare il Tavolo e organizzarne le attività. La partecipazione al Tavolo, la cui durata è triennale, non prevede alcun compenso, è gratuita e volontaria.
Proviamo ad entrare nel merito dei contenuti del Tavolo. Quali saranno i temi dominanti? Anche per capire chi potrà davvero dare un contributo
Il filo conduttore è quelle della dichiarazione di ottobre e in particolare:
- per l’informazione e la formazione penso a progetti di educazione ambientale rivolti ai cittadini e alle scuole. Le iniziative fin qui sviluppate non hanno visto un’adesione massiccia, vogliamo incrementarla in particolare sul tema di rifiuti anche con il supporto di CEM Ambiente che in questi giorni offre laboratori scolastici on line dedicati alla plastica: conoscerla per trattarla e differenziarla. I bambini possono diventare educatori dei propri genitori, nonni, parenti. Chi meglio di loro per influenzare gli adulti che li circondano?
- per la riduzione degli emissioni – il PAES ha come obiettivo una dimunizione del 40% per il 2030 – penso che oltre al tema della mobilità sostenibile, vada affrontato quello del riscaldamento delle case anche coinvolgendo gli amministratori di condominio
- per l’obiettivo plastic free il coinvolgimento deve riguardare i singoli cittadini ma anche le attività produttive e commerciali
L’obiettivo di ridurre il consumo di suolo lascia spazi a disposizione per un diverso utilizzo oltre che per nuove aree verdi?
Ci aspettiamo sicuramente un contributo dalle associazioni ma da subito penso alla possibilità di una nuova agricoltura civile, di prossimità, alla “istituzione” degli orti sociali.
Se dovessimo dare un voto a Villasanta e ai suoi cittadini cosa dice l’attivista di Fridays for Future?
Da 1 a 5 darei un 3,5. E’ una valutazione che tiene insieme un elemento molto positivo come il riconoscimento di Villasanta, da parte di Lega Ambiente, di comune riciclone – il sacco rosso funziona e la nostra produzione di rifiuti pro-capite è di 75kg – con uno decisamente negativo: l’uso troppo frequente dei cestini, spesso riempiti con la spazzatura domestica che dovrebbe invece essere differenziata e smaltita secondo modalità e giorni della settimana ben noti. Chiaro scuri dei nostri comportamenti, migliorabili con una corretta informazione che ci orienti verso nuovi stili di vita.
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