cultura

Gran Tour-ismo

“Il turismo è uno strumento da manovrare con molta cautela perché, per i territori su cui insiste, può essere tanto vantaggioso quanto dannoso”.
Presentata dall’assessore alla Cultura, Adele Fagnani, e dalla Presidente dell’Associazione Scibilis di Villasanta, la conferenza sul turismo responsabile è stata tenuta ieri in villa Camperio dall’antropologo e giornalista Alfredo Luis Somoza e dal direttore editoriale della testata “Africa, la rivista del continente vero” Marco Trovato.
Inizialmente è stato introdotto il tema della vera concezione del turismo, presentando nella sua origine storica, che affonda le radici nel Grand Tour dei giovani rampolli della nobiltà settecentesca, i quali intraprendevano viaggi verso lontane destinazioni per ampliare la propria cultura, imparando a conoscere e ad apprezzare culture lontane, lingue diverse e cibi esotici. Il turismo è rimasto privilegio per pochi fino agli anni sessanta del novecento, quando con la generale ripresa economica degli anni successivi, invece, è esploso il cosiddetto turismo di massa. Esso ha portato con sé in ogni parte del mondo grandi vantaggi ma, altresì, enormi svantaggi: nuove costruzioni, aumento indefinito dei rifiuti, sradicamento delle popolazioni locali, esasperazione delle autentiche tradizioni locali, in favore della stereotipizzazione di modelli diffusi. Le conseguenze per l’impatto ambientale rischiano di essere, e spesso realmente sono, disastrose.
Come recuperare l’autenticità del concetto di turismo, che si sgancia dalle comodità per arricchirsi delle tipicità locali? Davvero l’unica soluzione possibile è che ne vengano alzati a tal punto i costi da farlo tornare privilegio per pochi?
Sono state queste le tematiche che Somoza e Trovato hanno analizzato e discusso, lasciando che le risposte provenissero dalla riflessione di ognuno dei numerosi astanti.

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