“Foibe, la strage negata del confine nordorientale” si intitola così la conferenza organizzata dall’amministrazione comunale per il Giorno del Ricordo, riconosciuto dalla Repubblica il 10 febbraio di ogni anno per ricordare gli italiani e le vittime delle foibe, dell’esodo dalle loro terre degli istriani, fiumani e dalmati nel secondo dopoguerra. Giovedì 7 alle 21 nella sala congressi di villa Camperio Gianni Oliva, storico e giornalista, studioso del ‘900 che da anni si occupa degli aspetti meno indagati della storia nazionale, sarà il relatore della conferenza. Dopo la fine della guerra, tra maggio e giugno 1945, migliaia di italiani della Venezia Giulia, dell’Istria e della Dalmazia vengono uccisi dall’esercito jugoslavo. Le stragi si inquadrano in una strategia politica mirata a colpire tutti coloro che si oppongono all’annessione delle terre contese alla nuova Jugoslavia: cadono collaborazionisti e militi della Repubblica di Salò, ma anche membri dei comitati di liberazione nazionale, partigiani, combattenti, comunisti contrari alle cessioni territoriali e cittadini comuni. L’ingresso è libero e la cittadinanza è invitata a partecipare.
2 Comments
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Ancora una volta cadiamo in errore!
A parte il fatto che le foibe sono una risposta legittima ai soprusi dei fascisti italiani nei confronti soprattutto della minoranza slovena, ma la foto pubblicata è relativa ad una fucilazione che compiono gli italiani “brava gente” verso un gruppo di presunti partigiani sloveni… Cultura dei miei coglioni, informiamoci meglio prima.
Potrei suggerirle di partecipare alla serata e magari portare il suo punto di vista…