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Adolescenti. Creature fantastiche e dove trovarle

Iniziamo con questo articolo una ricognizione del pianeta “adolescenza”. A Villasanta, come illustrato nella tabella seguente, i ragazzi tra i 15 e i 19 anni sono 693 e rappresentano il 5% della popolazione (dati ISTAT al 1° gennaio 2019, elaborazione TUTTITALIA.IT).

 

Il grafico sottostante mostra la potenziale utenza per l’anno scolastico 2019/2020 delle scuole di Villasanta, distinta per cicli scolastici, mentre la successiva tabella permette di calcolare che i giovani studenti tra i 14 e i 18 anni sono 699 (dati ISTAT al 1° gennaio 2019, elaborazione TUTTITALIA.IT).

 

 

Ma chi sono gli adolescenti villasantesi, cosa fanno e dove passano il tempo libero? Ho iniziato questa ricerca a partire da coloro che frequentano il Centro civico inaugurato a maggio 2018 in via Deledda e intitolato a Elio Bonavita e Barbara Daelli, due giovani sportivi villasantesi rimasti vittime della strada. Questo luogo ospita il Centro di aggregazione giovanile (CAG Villasanta), gestito dalla cooperativa Il Melograno.

Il Centro offre ai ragazzi della fascia tra i 13 e i 21 anni un luogo protetto dove poter trascorrere alcuni pomeriggi alla settimana e socializzare in presenza di due educatori, Guido e Lorenzo. Attualmente è aperto il lunedì e il mercoledì dalle 15.30 alle 18.30 e il giovedì dalle 16 alle 18.30, a cui si è aggiunta un’apertura serale, l’ultimo mercoledì del mese, dalle 20 alle 22.

Guido, l’educatore che è presente fin dall’apertura del Centro, ricorda come durante la prima estate abbiano avuto moltissima affluenza di ragazzi, fino a 30/40, mentre ora in media ne sono presenti una quindicina, come nel giorno in cui sono andata a trovarli, il 3 febbraio. I ragazzi frequentano il Centro principalmente per passare il tempo stando in compagnia e giocando, per esempio, al calcio balilla e al ping-pong da tavolo presenti nella struttura.

La maggior parte di loro ha circa 17 anni o più. Alcuni lavorano e quelli che vanno a scuola, essendo piuttosto grandi, sono generalmente capaci di autogestirsi coi compiti, anche se Guido e Lorenzo sono disponibili ad aiutarli quando i ragazzi lo richiedano. Vi sono purtroppo dei ragazzi che né frequentano la scuola né lavorano: gli educatori spiegano di non avere le risorse e le competenze per poter organizzare dei corsi di formazione per determinati lavori, ma affermano che è loro preoccupazione suscitare nei ragazzi delle domande per indirizzarli a una scelta e aiutarli nella ricerca di un lavoro.

Ci si potrebbe chiedere quale può essere, rispetto ad altre proposte, il valore aggiunto del centro di aggregazione giovanile, le cui parole d’ordine sono accoglienza e inclusione. Secondo gli educatori, rispetto per esempio all’oratorio, non si tratta solo di offrire un’alternativa laica e perciò, per alcuni cittadini, più neutrale; ma piuttosto della possibilità di garantire la presenza di personale formato, gli educatori professionali appunto. Come ha spiegato Lorenzo, educatori formati permettono di sfruttare una relazione educativa con una persona che diventa anche utente, per il raggiungimento di alcuni obiettivi. Ciò, come sia Guido sia Lorenzo hanno più volte tenuto a precisare, senza nulla togliere all’oratorio, col quale, anzi, saremmo felici di collaborare.

E gli obiettivi principali a cui ambiscono gli educatori sono tre: stringere relazioni coi ragazzi, proporre sempre maggiori attività e favorire la creazione di legami col mondo circostante. Inizialmente, racconta Guido,  l’obiettivo principale è stato quello di stringere dei legami con i ragazzi in modo che potessero percepire il centro come un luogo di ritrovo stabile, dove poter socializzare con altri coetanei e con gli educatori stessi che forniscono loro anche le basilari regole di convivenza. Questo primo obiettivo ha richiesto tempo e pazienza. Ma il suo raggiungimento ha permesso di iniziare a pensare a come aiutare i ragazzi ad aprirsi alla vita e alla realtà in cui vivono. Infatti, come sosteneva il famoso teorico del legame di attaccamento John Bowlby (1907-1990), è la possibilità di aver interiorizzato una base sicura che permette di esplorare il mondo in modo adattivo: per arrischiarci a muovere nuovi passi, abbiamo bisogno di sentire di avere un rifugio sicuro a cui tornare.

Il secondo obiettivo è quello di organizzare sempre maggiori attività, anche all’esterno del Centro. Per esempio, gli educatori hanno pensato di tornare a organizzare, con il ritorno della bella stagione, i tornei di basket nella vicina Area feste. Il terzo desiderio degli educatori è ambizioso e nobile: creare maggiori legami col territorio in modo da aiutare i ragazzi a sviluppare un senso di appartenenza al Paese in cui vivono. Guido ha ricordato la collaborazione con le Officine Samovar come un’iniziativa interessante durante la quale i ragazzi avevano sperimentato la creazione di basi musicali.

Finora per gli educatori non è stato semplice trovare delle associazioni con cui interfacciarsi e degli eventi capaci di coinvolgere i ragazzi nella vita villasantese. Proprio per questo, sono alla ricerca di iniziative che potrebbero risultare stimolanti per gli adolescenti e sarebbero felici di  collaborare con altre strutture o associazioni che, come loro, hanno a cuore la crescita dei ragazzi. Un grande sogno di Guido sarebbe quello di organizzare una sorta di festival estivo per tutti i giovani di Villasanta, o quello di vedere i ragazzi mettersi attivamente al servizio della cittadinanza per rendere il paese in cui vivono un posto sempre migliore. Un’altra idea interessante è quella di organizzare per gli adolescenti delle serate durante le quali, oltre a condividere una buona pizza, creare un confronto sano su temi di attualità, in modo da passare loro dei concetti significativi con trasparenza e in un contesto pulito.

Inoltre, dato che il Centro di aggregazione giovanile è pensato per gli adolescenti, ho pensato fosse importante ascoltare anche la loro voce. Ho potuto dialogare con una decina di ragazzi, alcuni dei quali affezionati ospiti del centro, i quali sono stati molto disponibili a condividere il loro pensiero. Ho incontrato dei ragazzi accoglienti, simpatici e tanto contenti di ricevere un po’ di attenzioni, cosa che mi ha fatta riflettere sul fatto che, in fondo, tutti noi desideriamo sentirci importanti per qualcuno. I ragazzi frequentano il centro principalmente per stare in compagnia e sono affezionati non solo al luogo, ma anche ai loro educatori: alcuni hanno raccontato che preferiscono frequentare il centro civico rispetto all’oratorio sia perché hanno la possibilità di incontrare più coetanei invece di bambini piccoli sia perché si sentono particolarmente liberi di dialogare con Guido e Lorenzo. Come spunti per il futuro, desidererebbero avere maggiori orari di apertura, possibilmente anche la sera, e fare maggiori attività al di fuori del centro, come andare tutti insieme al cinema. I ragazzi mi sono anche parsi pieni di idee interessanti, come quella di realizzare ritratti fotografici di loro stessi da appendere alle pareti, oppure quella di organizzare un centro di raccolta dei tappi di plastica da donare per la costruzione di sedie a rotelle.

Per concludere rimandiamo a Salvador Minuchin (1921-2017) che diceva: “L’esperienza dell’identità umana si fonda su due elementi: un senso di appartenenza e un senso di differenziazione. […] Il senso di identità di ciascun individuo è influenzato dal senso di appartenere a una specifica famiglia. Il senso di differenziazione e di individualità si forma con la partecipazione sia a differenti sottosistemi in diversi contesti familiari, sia a gruppi extrafamiliari”.

Credo che gli educatori, con il prezioso aiuto del Comune, sapranno aiutare questi giovani a trovare la propria identità, continuando a offrire loro uno spazio extrafamiliare sicuro e accogliente: un trampolino per tuffarsi nella vita e per concretizzare le loro idee, affinché non rimangano solo sogni. Con la presenza a Villasanta di tante persone che, per dirlo con le parole di Guido, hanno a cuore la formazione dei cittadini del futuro, le premesse non possono che essere buone!

To be continued… Nei prossimi articoli ficcheremo il naso in altri luoghi frequentati dagli adolescenti villasantesi!

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