La Speranza

L’ultimo miglio percorriamolo insieme

Sembra essere questo l’invito e il desiderio di condivisione che anima la campagna di sostegno che l’Associazione Amici della Speranza ha lanciato per sostenere la fase conclusiva della realizzazione del progetto della CASA SPERANZA.

Un progetto importante quanto ambizioso che è giunto alle sue fasi conclusive, ma che ha radici profonde. Una tappa decisiva nel percorso intrapreso oltre dieci anni fa sul tema dell’autonomia per le persone disabili attraverso cui offrire percorsi che porteranno  le persone che frequenteranno la casa, divise per gruppi in funzione delle esigenze e delle possibilità, e con diverse intensità, ad  acquisire autonomia gestionale e crescere nella capacità decisionali e relazionali.

Attività che si è dispiegata in questo decennio su un ampio raggio di iniziative, che sotto il nome di progetto “Autonomiamo” e a partire dal primo nucleo costituito dall’appartamento di via Sauro, acquisito nel 2012 in compartecipazione con la Cooperativa la Speranza, come il “Durante noi”, vere e proprie esperienze di vita autonoma lontano dalla famiglia, ai pranzi e cene con gli amici, alle attività domenicali in ambiti famigliari fino alle vacanze estive.

Ora, attraverso la costruzione della “CASA della SPERANZA” questo nucleo di iniziative assume un più ampio respiro e nuove e importanti possibilità sul terreno dell’autonomia nel “Durante Noi” ma anche soprattutto nel “Dopo di noi”, tema che per molte famiglie coinvolte è fonte di tante preoccupazioni e inquietudini. Ormai i muri ci sono e la Casa della Speranza è una realtà ben visibile a tutti sul fronte di via Edison, al civico 10, poco dopo la caserma dei Carabinieri.

Una palazzina di due  piani in luogo della villetta unifamiliare preesistente, acquisita nel 2019 dalla Cooperativa La speranza  grazie ad una cospicua donazione che ne ha coperto buona parte dei costi. Nella nuova palazzina troveranno spazio due appartamenti indipendenti al primo e al secondo piano in grado di ospitare cinque persone ciascuno e un’ampia area per le attività in comune al piano terra nonché un’area esterna a giardino di 250 metri quadri. Il tutto costruito secondo i criteri di massima compatibilità ambientale e energetica.

Si apre cosìla reale possibilità di un futuro progetto di Residenzialità stabile. Guardando più in prospettiva, uno dei due appartamenti previsti potrà anche diventare la “casa” vera e propria di alcune persone che si troveranno nella situazione o di perdita della famiglia o di scelta di vita autonoma, come nelle aspirazioni di tutti i giovani.

La realizzazione nasce dalla consolidata sinergia tra la Cooperativa la Speranza e l’Associazione Amici della Speranza. La prima è la proprietaria dell’immobile, mentre alla seconda spetterà la gestione di tutti i servizi che verranno erogati. Il completamento dell’opera e la sua completa attivazione è previsto entro la fine di quest’anno.

La Casa della Speranza diventerà così il luogo dove, a partire dalle 8/10 persone disabili che già oggi partecipano alle attività del CSE, potranno sviluppare il loro percorso verso spazi di vita autonoma e verso il raggiungimento della piena consapevolezza di sé e della socialità che possono esprimere.

Sarà a tutti gli effetti la “loro Casa”. Da circa metà maggio è stata lanciata una campagna di raccolta fondi, un crowd funding, come si dice oggi, che servirà ad arredare la Casa, a comperare i mobili: non a caso lo slogan della campagna è “MOBILItiamoci”,sarà attiva fino al 31 ottobre e tutti possono partecipare e contribuire. Lo schema adottato per la raccolta richiama le “liste nozze”;  partecipare è semplice e alla portata di tutti: si accede al sito dell’associazione, si prende visione delle necessità che sono ben evidenziate attraverso le piantine dei vari ambiti da arredare e si sceglie come e per cosa contribuire.

Non ci sono limiti perché sono possibili anche contributi parziali che poi altri aiuteranno a completare. La scelta di completare questo impegnativo progetto attraverso una campagna di finanziamento aperta e diffusa mette in luce, oltre le evidenti  finalità e gli obbiettivi squisitamente economici, anche il desiderio che questo progetto sia anche accompagnato da un forte connotato di condivisione e diffusa partecipazione. Far diventare la Casa della Speranza un po’ la Casa di tutta la comunità villasantese  in cui  la sensibilità e la solidarietà  della nostra cittadinanza trovano un progetto in cui esprimersi e concretizzarsi.

E allora, MOBILItiamoci, l’ultimo miglio percorriamolo insieme.

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