cultura

i “corti” al Festival

L’edizione 2021 del Festival delle Geografie – promosso dalla Casa dei popoli e in arrivo in villa Camperio da mercoledì 15 settembre – offre, quest’anno, anche una “sorpresa cinematografica”: chi “resisterà” fino alla fine di ogni serata potrà godersi la visione di un cortometraggio, naturalmente senza bisogno di pagare il biglietto.

La novità è il frutto della collaborazione con Astrolabio, il cineteatro gestito da Stefano Maiocchi di Cooperativa Controluce che porterà a Villasanta i tre film corti, freschi del premio dedicato a Mauro Mancini appena guadagnato alla Festa del Cinema di Mare di Castiglione della Pescaia.

L’opportunità” – racconta Stefano Maiocchi – “è nata all’interno di 1895, la piattaforma di cinema on demand di cui fanno parte sia Astrolabio sia lo Spazio Alfieri di Firenze che organizza la rassegna di Castiglione, diretta quest’anno, per la prima volta, dal regista Giovanni Veronesi che sarà in collegamento skipe con il Festival nella prima serata, alle 20.30”.

La rassegna toscana ha dunque premiato i corti – della durata di circa 15 minuti ciascuno – presentati da: Alessandro Porzio Come a Mìcono, Daniele Suraci U’ scantu, Francesco Tortorella La grande onda.

Dove inizia la fine del mare?” – questo il titolo del festival – mostrerà dunque ogni sera, a rotazione, una delle tre pellicole, ognuna delle quali esplora un aspetto di ciò che può essere geografia e antropologia oggi.

Si potrà sorridere con l’inventiva surrealistica del sindaco di un piccolo paesino del Sud in via di spopolamento che decide di tentare la carta del richiamo turistico giocando – in Come a Mìcono  – sull’assonanza con la famosa isola greca; riflettere sulla incomunicabilità fra le generazioni sullo sfondo aspro della Calabria con U’ scantu ; seguire la svolta imprenditoriale della ‘ndrangheta attraverso il tentativo fallito di un uomo comune di resisterle (La grande onda).

Sono molto contento di questa collaborazione – conclude Stefano Maiocchi – e mi auguro che non solo prosegua ma che renda possibile aggregare sempre più le associazioni e le imprese culturali villasantesi per rimescolare il pubblico proprio di ognuna e allargare la partecipazione e la fruizione.”

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