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Scende la temperatura calano le polemiche

Avanzano i lavori di costruzione della piattaforma che sorreggerà la nuova sede provvisoria dell’asilo Tagliabue e – insieme alla calura – si smorzano anche le polemiche di inizio agosto.

L’aria più fresca e il clima più “umano” possono darci una mano a ridefinire i contorni della vicenda – segnata anche e purtroppo dall’inaspettato abbattimento di un grande pino presente da tempo nel giardino della scuola Villa – e a riportarla alle sue effettive dimensioni.

Ricapitoliamo.

Nell’estate dell’anno scorso, il Comune da incarico alla società di ingegneria Ides srl, con sede a Brescia, di eseguire una valutazione della sicurezza dell’asilo Tagliabue “in presenza e in assenza di azioni sismiche”, si legge nel dispositivo di affidamento.

E’ un controllo straordinario, fatto eseguire con grande senso di responsabilità ma senza paventare situazioni di particolare gravità all’interno dell’edificio. Ma la relazione tecnica, consegnata a sopralluogo avvenuto, esprime dubbi preoccupanti sia sullo stato del tetto che delle strutture portanti, tali da convincere la Giunta Ornago a chiudere l’asilo “ai fini del mantenimento della sicurezza e della pubblica incolumità”, come si legge negli atti relativi, con una ordinanza sindacale emanata il 28 settembre.

Già in agosto, con assoluta tempestività, 2 sezioni della Tagliabue erano state trasferite all’Arcobaleno e le altre 4 avevano occupato l’intero piano terra della Villa.

Parte nel contempo e a tamburo battente la ricerca di una soluzione. Viene esclusa la ristrutturazione dell’immobile attuale perché non sarebbe costata meno di una nuova edificazione e non avrebbe comunque garantito gli standard di spazio a disposizione di ogni bambino richiesti dalla legge per i nuovi edifici; viene effettuato un sopralluogo conoscitivo sul tanto citato oratorio femminile che dà lo stesso responso: così com’è non sarebbe utilizzabile (a partire dai bagni alla turca e dalle scale non protette, improponibili a bambini così piccoli) e adeguarlo avrebbe costi paragonabili al nuovo.

Altro non c’è sul territorio comunale e per la Giunta è giocoforza chiedere – e ottenere dopo una lunga interlocuzione con la dirigente scolastica, il corpo insegnante e il Consiglio di istituto – di confermare l’ospitalità della scuola Villa per i bambini della Tagliabue per il tempo necessario alla costruzione del nuovo asilo sul terreno di quello vecchio.

Per rendere più agevole la convivenza e non comprimere eccessivamente gli spazi della coabitazione, il Comune decide di costruire nel giardino della scuola Villa un edificio provvisorio di supporto. Non si tratta come – forse superficialmente o forse malevolmente dichiarato da alcune parti – di un “container” (come se fossimo nell’immediata emergenza di un disastro naturale) ma di un prefabbricato certificato e conforme alle norme di utilizzo scolastico; insomma uguale, preciso a quelli già utilizzati in tutta Italia per ampliare gli spazi durante la pandemia. La sua tipologia risponde inoltre alle richieste di Ats, che tra ottobre e novembre dell’anno scorso ha condotto una visita ispettiva in tutte le scuole villasantesi.

Il prefabbricato, è bene precisarlo, non sarà utilizzato dagli stessi bambini nell’intero arco della giornata ma nelle 2 aulette, nei bagni e nel salone che lo compongono – tutti adeguatamente microclimatizzati – andranno a turno per attività individuali o di piccoli gruppi e per l’attività motoria.

Dopodiché, dispiace a tutti che due pini e due cespugli abbiano dovuto essere abbattuti perché sarebbero stati resi instabili dalla piattaforma di cemento e dai suoi sottoservizi; anche Il Punto si unisce alla richiesta del Tavolo dell’Ambiente di provvedere rapidamente a una compensazione piantando nuove essenze laddove sarà possibile. Ma non pensiamo per questo che i bambini cuoceranno in giardini sotto il sole – come catastrofizzato qua e là – tanto più che le scuole in luglio e in agosto di solito sono chiuse.

Così come dispiace che il progetto di costruzione del nuovo asilo – dal costo stimato di 3 milioni e 600 mila euro – non sia stato ammesso ai finanziamenti del PNRR. Tra l’altro, nessun progetto presentato dai comuni della nostra provincia per le scuole dell’infanzia è stato inserito nei primi posti della graduatoria.

Il Comune farà di necessità virtù e troverà altrove fondi e finanziamenti. In un contesto di popolazione residente e di richieste di iscrizione alla scuola dell’infanzia che negli anni è rimasto stabile e per il quale non si prevedono flessioni, il nuovo asilo è necessario.

La costruzione di una nuova scuola” – osserva l’assessore ai Lavori Pubblici, Gabriella Garatti – “è un intervento molto oneroso per un’amministrazione comunale. Per questo l’opportunità del finanziamento tramite Pnrr non poteva essere trascurata. Abbiamo dovuto attendere i tempi del Ministero che ha pubblicato le graduatorie in pieno agosto. Purtroppo l’intervento non è stato finanziato, ma la scuola verrà realizzata comunque, come abbiamo sempre spiegato. Siamo consapevoli che per la comunità queste tempistiche sono lunghe e creano disagio, ma ricordiamoci sempre che stiamo gestendo una situazione di emergenza contingente e contemporaneamente la fase progettuale per una nuova scuola. Lo facciamo in costante confronto con la scuola, ottimizzando gli spazi di tutto l’Istituto Comprensivo che sono spazi idonei perché già destinati alle attività scolastiche. Dietro ogni scelta, ci sono valutazioni e iter burocratici lunghi che non sempre hanno modo di emergere. Le priorità condivise con genitori e personale scolastico restano la sicurezza e il benessere di bambini e ragazzi”.

Insomma, questa è la realtà; con qualche differenza da quanto dipinto in una presa di posizione apparsa sui social agli inizi del mese, che ha raccolto un gruzzolo di firme contro le scelte della Giunta e che riportava testualmente così: “I bambini di Villasanta hanno il di avere diritto uno spazio dove studiare, dove giocare e dove crescere con serenità.” No comment.

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