Ambiente

Lombarda Petroli, il nuovo PGT confermerà l’area verde centrale

L’iter seguito dal Comune per la definizione delle aree standard della ex-Lombarda Petroli è legittimo, lo ha stabilito il Consiglio di Stato al termine di un lungo contenzioso che ha visto opposti il Fallimento e la Giunta Ornago.

“Dopo quattro anni di battaglie legali – si legge in comunicato stampa diffuso dal Comune a commento della sentenza – dichiarazioni infuocate e atteggiamenti aggressivi da parte del Fallimento Lombarda Petroli in liquidazione e del suo legale, si è arrivati al punto finale: la montagna ha partorito il topolino.”

Come i lettori ricorderanno, si tratta della grande area verde che il Piano Regolatore del 2019 aveva istituito all’interno della ex raffineria e che era stata contestata – con il ricorso alle vie legali – dal Fallimento per le sue dimensioni, giudicate fuori misura e tali da scoraggiare eventuali investitori.

“La sentenza del Consiglio di Stato – commenta il Comune – chiude definitivamente il contenzioso aperto dal Fallimento sul PGT 2019, la cui legittimità non viene intaccata. Va infatti ricordato che sia il TAR sia il Consiglio di Stato avevano confermato la piena legittimità in merito alla scelta delle destinazioni e della quantità delle volumetrie indicate dal Comune nel PGT 2019.”

La parte centrale della ex raffineria resterà non trasformabile

La sentenza conferma però “il difetto di motivazione per l’azzonamento a standard di parte dell’AT11”, per quanto a spese legali totalmente compensate tra amministrazione e Fallimento, ma specifica comunque che “rimane salvo il potere dell’amministrazione di rideterminarsi con adeguata motivazione”.

A tale proposito, dal Comune è già stato precisato che “tale strada che verrà perseguita dall’Amministrazione con la variante al PGT attualmente in corso. Quel che è certo – aggiungono in piazza Martiri della Libertà – è che come amministrazione proseguiremo con la strada tracciata nel 2019, cioè quella di prevedere per tutta la parte centrale del territorio dell’ex raffineria, quella dove il verde si è già ripreso il proprio spazio, un destino urbanistico di non trasformabilità.”

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