“Conferire meno e conferire meglio” è questa la ricetta proposta dall’assessore all’Ecologia Gabriella Garatti riguardo ai dati sulla raccolta differenziata dei rifiuti. L’appello dell’assessore però non è fine a se stesso: “I cittadini devono capire che il costo della raccolta ricade poi sulle loro cartelle esattoriali, abbandonare i rifiuti in giro non serve, perchè il Cem (Consorzio est Milanese) li raccoglie comunque facendo aumentare i costi per il Comune”. E di conseguenza per i cittadini, visto che le norme prevedono una copertura al 100 per cento del costo del servizio. “Bisogna capire che i rifiuti sono un costo ma anche una risorsa” dice Garatti. Ma come ottenere una maggiore qualità nel conferimento? Con una maggiore attenzione ai consume e soprattutto agli imballaggi che compriamo andando a fare la spesa. Non solo, il fatto che con l’introduzione dell’ecuosacco la frazione umida sia aumentata del 5 per cento vuol dire che con ogni probabilità compriamo troppo e poi buttiamo. “Quando facciamo la spesa dobbiamo porre attenzione anche a questi aspetti” continua l’assessore impegnato ora, con il consigliere delegato Roberto Frigerio nella determinazione della futura Tari (tariffa rifiuti) che “dovrà tener conto di tutte queste variabili”. Assessore e consigliere si sono impegnati a tutto tondo tanto che dal 2019 saranno posizionati 31 cestini per le deiezioni canine, perchè la salvaguardia dell’ambiente passa per molti risvolti, compresi i marciapiedi puliti. Del resto quando si parla di conferimento dei rifiuti un riferimento al decoro urbano è dovuto. A questo proposito, Cem ha deciso che nel 2019 il verde da sfalcio sarà raccolto solo se messo nei bidoni carrellati o in fascine da 1,5 metri, mentre il nuovo regolamento che il Consiglio comunale dovrà adottare prevede che le unità abitatitive con più di 4 famiglie abbiano i bidoni carrellati per le varie frazioni. Quello che bisogna sottolineare è che a seconda della qualità del conferimento c’è un recupero economico per il Comune che si traduce poi in una diminuzione dei costi a carico dei cittadini. “Dovremo ripensare anche alla nostra Isola ecologica – aggiunge l’assessore – che richiede una manutenzione puntuale e nuovi cartelli”. Anche in questo caso si potrebbe pensare ad una “coabitazione”, così la definisce l’assessore: in un condominio a turno si va in discarica per portare i rifiuti che vanno conferiti esclusivamente lì. E questo potrebbe ovviare anche il problema di chi vive da solo e deve disfarsi di una lampadina o un piatto rotto.
Nel 2017 la produzione di rifiuti procapite data a Cem e` stata di 442 kg, un dato leggermente superiore alla media dei comuni aderenti al Consorzio. Ma la differenziata è andata molto meglio, l’introduzione del sacco rosso ha dato quindi i suoi frutti (com’è visibile dai grafici). Il secco è passato dal 26 al 15 per cento, l’umido dal 25 al 30 per cento, anche il multipack, cioè plastica e lattine è aumentato, mentre il vetro è rimasto costante. Importante è stato anche il servizio istituito da Cem per le aziende, ovvero la raccolta degli imballaggi di plastica al sabato mattina, così che possono essere messi fuori il venerdì, ultimo giorno di lavoro.
Ai dati dei rifiuti vanno aggiunte due ulteriori variabili: quella relativa agli indumenti messi nei raccoglitori gialli di Humana che ha 5 bidoni in paese e Caritas che ne ha altrettanti (solo a luglio si calcola una tonnellata e mezzo di raccolta) e quella sulle casette dell’acqua che fanno risparmiare in termini di plastica buttata via dopo l’uso. Attualmente ci sono due distributori di acqua potabile, naturale o frizzante, uno in via Carducci e uno in via Sciesa. Si sta pensando però di dotare, sia il Comune che la biblioteca di distributori appositi che potrebbero così far risparmiare sul consumo di bottiglie di plastica. Si pensi che solo per le riunioni consiliari e di giunta si consumano su per giù 300 bottiglie di plastica da mezzo litro all’anno. “Inoltre abbiamo chiesto ai gestori dei distributori automatici di caffè di sostituire i bicchieri utilizzando quelli di carta” conclude Garatti. Comunque, i dati relativi alle casette dell’acqua mettono in evidenza come, nel 2017 sono state risparmiate 2,6 tonnellate di Pet e circa 3 tonnellate di Co2. Per il 2019 la previsione di spesa per lo smaltimento della frazione indifferenziata è di 44 mila euro in meno, ma già si pensa ad un aumento degli ingombranti e del verde, oltre che delle terre di spazzamento. Aumento che si tradurrà in un possibile rialzo dei costi.
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