Parliamo di latte, parliamo di sistema. Giovedì 7 alle 20.45 al cineteatro Astrolabio di via Mameli sarà proiettato The milk system. L’iniziativa è stata organizzata dal Gruppo di acquisto (Gaes) Francesca Marotta in collaborazione con la cooperativa ControLuce che gestisce gli spazi dell’Astrolabio. Alla serata interverrà Massimo Tomasoni, titolare del Biocaseificio di Gottolengo. Il Latte è amato come mai prima d’ora non solo in Europa, ma anche in Cina, ed è un business enorme. Il prodotto che un tempo romanticamente consideravamo naturale ed innocente, da molto si è trasformato in un prodotto industriale commercializzato in tutto il mondo, capace di fatturare cifre da capogiro per i top player del settore. Gli strateghi del marketing cercano continuamente di conquistare nuovi gruppi di consumatori. In questo contesto fattori come la sostenibilità o il rispetto dei metodi di produzione tradizionali sono totalmente irrilevanti. Il sistema del latte rispecchia la costante ricerca globale di una crescita infinita e la follia della produzione alimentare industriale. Il film mostra da vicino chi paga il prezzo della produzione di queste enormi quantità di latte, e si chiede se il sistema vigente, che si regge su miliardi di sussidi, sia sostenibile in futuro. Dalla Danimarca alla Germania passando per l’Italia, dalle piccole aziende biologiche alle mastodontiche fabbriche di latte in Cina, scienziati, politici UE, lobbisti così come allevatori del Senegal: tutti fanno parte del sistema latte, ormai interconnesso a livello mondiale, come perdenti e come vincitori. Gli interessi delle grandi aziende sono la forza trainante di questo mercato. Determinano il ritmo del mercato, utilizzando unicamente la logica della crescita continua. Stabiliscono i prezzi fornendo ai consumatori una varietà di prodotti sempre nuovi. La maggior parte degli allevatori segue questi diktat cercando di crescere in continuazione. Chi non riesce a tenere il passo, viene travolto dal sistema. Soffre anche l’ambiente: ogni litro di latte prodotto equivale a ben tre litri di liquame. Dove metterli? Non è moralmente sbagliato allevare delle vacche dalla crescita accelerata e con un ciclo di vita sempre più breve se il latte non è nemmeno lontanamente così sano come vuole farci credere l’industria? Muovendosi tra Europa, Africa e Cina, il film mostra in modo lampante in che modo il sistema è interconnesso a livello mondiale. In gioco ci sono il nostro habitat, le nostre campagne, il nostro tessuto sociale, ma anche la nostra salute e quella delle generazioni a venire. Grazie al modello dell’industria del latte possiamo immaginare che tipo di agricoltura vogliamo per il futuro, esaminando le alternative già esistenti e capendo cosa cambiare e come migliorare
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