Nel corso del Consiglio comunale di martedì 9 aprile, i Consiglieri comunali di minoranza, uniti, hanno sostenuto una mozione presentata dal capogruppo di Forza Italia Casiraghi, candidato Sindaco alle prossime elezioni comunali. La mozione ha per oggetto la rimozione della dichiarazione allegata alle domande di patrocinio, contributo ordinario, utilizzo di suolo pubblico (con deliberazione avvenuta nel Consiglio Comunale del 20 febbraio 2018). La mozione è stata bocciata.
Di quale dichiarazione si tratta? Di un atto che ha per titolo:
“Condanna delle organizzazioni neofasciste e misure da attuare contro ogni presenza razzista, xenofoba o discriminatoria organizzata” che prevede, oltre alla condanna di queste organizzazioni, la loro esclusione dall’utilizzo dei luoghi pubblici, patrocinio e finanziamenti comunali, salvo sottoscrivere una dichiarazione di rispetto dei principi costituzionali.
Qualche considerazione: il fatto che forze politiche dell’arco costituzionale non condannino organizzazioni di estrema destra è già di sé molto grave, preoccupante e segna una pagina nera nella storia della nostra Istituzione comunale.
La pretesa che le suddette organizzazioni siano finanziate da un Ente dello Stato, in questo caso il Comune, sarebbe un clamoroso paradosso: lo Stato democratico che patrocina, finanzia, sostiene coloro che sono contrari allo Stato democratico e alla sua Costituzione.
Sembra non conti la recrudescenza, in Europa e in Italia, di fascismi e di razzismi che mettono in discussione, in particolare per le donne, diritti civili e conquiste di libertà che sembravano acquisiti e il clima di odio, intolleranza, discriminazione verso minoranze e immigrati.
Per questi Consiglieri tutto questo non sembra esistere, non è reale: mentre è reale la protervia volontà di impedire la libertà di espressione e di pensiero.
Parafrasando Sandro Pertini: ”essere antifascisti è impedire ai fascisti di manifestare”.
Non vorremmo che la richiesta fosse la premessa per una campagna elettorale con il contributo e il supporto di associazioni di estrema destra che, sebbene abbiano nulla a che fare con le nostre regole democratiche, se ne avvantaggiano con l’unico scopo poi di stravolgerle.
In tal caso sarebbe un’oscenità giuridica, politica e morale, perché delegittima una legge dello Stato, la legge Mancino, e assolve il razzismo che sta alla base della più grande catastrofe della storia dell’umanità per responsabilità del nazifascismo, dimenticando disinvoltamente l’ignominia dei lager, della Shoah e delle leggi razziali.
Per questo siamo tutti chiamati ad una straordinaria assunzione di responsabilità per dar vita ad una resistenza civile e culturale ampia, diffusa, soprattutto unitaria, per impedire che il veleno del razzismo si propaghi in Europa, in Italia, in Brianza.
il Comitato Direttivo
il Presidente, Fulvio Franchini
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