Nel giorno in cui il Sindaco ci comunica che altri 2 concittadini – a cui va anche il nostro sincero augurio di rapida guarigione – sono risultati positivi al Coronavirus, vogliamo condividere con voi le esperienze di altri concittadini: quelli che si confrontano ormai da quasi tre settimane con gli effetti dei provvedimenti emergenziali. Per esempio gli insegnanti che, con le scuole chiuse e gli studenti a casa, stanno tessendo una grande rete volta ad attutire i colpi di questa pausa forzata. Ma come è cambiata la loro giornata fuori-classe? Glielo abbiamo chiesto con una serie di interviste, entrando in punta di piedi in questa rete per testimoniare vicinanza e affetto alla nostra scuola, la scuola di tutti. Guardando al futuro.
Iniziamo oggi con Cristina che abita a Villasanta e insegna scienze naturali (biologia, chimica, scienze della Terra) al liceo scientifico Banfi di Vimercate, di cui è anche vicepreside.
Cristina come è cambiata la tua giornata dopo la chiusura della scuola? Come hai riorganizzato le tue attività e il rapporto con i tuoi colleghi?
Cerco di svolgere al mattino le attività connesse con la scuola. Ma ovviamente anche al pomeriggio arrivano email con circolari o richieste varie da colleghi o studenti. Il rapporto col Preside è molto stretto, ancora lunedì sono stata a scuola con lui per terminare l’invio dei dati ( classi, numero di studenti) all’ufficio scolastico provinciale e al SIDI per l’organizzazione del prossimo anno scolastico.
Il Preside comunica con tutti attraverso circolari che, da alcuni anni, sono pubblicate sul sito della scuola e sul registro elettronico mentre, attraverso email, arrivano comunicazioni più ristrette, ossia solo per alcuni docenti che collaborano con lui.
La nostra scuola ha un team digitale che in questi anni ci ha proposto vari corsi sulla didattica digitale. Per questo alcuni di noi sono già utilizzatori di alcuni strumenti, in particolare la piattaforma Google Classroom con le classi digitali.
Passati i primi giorni (la prima settimana era anche corta per la vacanzina di carnevale), abbiamo ricevuto dal team digitale dei suggerimenti molto utili per organizzare la didattica a distanza anche attraverso la registrazione di lezioni. Martedì scorso la scuola ha organizzato una videoconferenza con tutti i docenti che volevano confrontarsi col team digitale, chiedere suggerimenti o chiarimenti.
Io, in particolare, sto utilizzando le registrazioni delle lezioni a computer anche perché nelle mie classi ho degli studenti con DSA (disturbi specifici dell’apprendimento) fra cui dislessici che sono molto aiutati dalla registrazione che possono rivedere e riascoltare quando vogliono.
Le lezioni vengono inserite nella classe digitale di classroom. Qui ho inserito anche dei questionari creati con google moduli per farli esercitare.
E il rapporto con i tuoi studenti? Come stanno, come comunichi con loro?
Ho anche sentito i ragazzi in videoconferenza per confrontarmi con loro e capire se questa modalità di lavoro funziona e ho avuto riscontri positivi. Tutte le attività che facciamo noi docenti vengono poi indicate nel registro elettronico in modo che anche le famiglie possano sapere cosa si sta facendo.
I miei studenti stanno bene. Chiaramente aver dovuto abbandonare le loro attività esterne rende le giornate un po’ pesanti ma sono consapevoli che è un sacrificio necessario. Dopo un primo momento in cui si sono sentiti un po’ in vacanza, hanno cominciato a lavorare seriamente: io ho una classe 3^ e una 5^. Con studenti grandi le cose sono più semplici. Quelli di 5^ in particolare stanno lavorando bene, anche perché dovranno sostenere l’esame di stato.
Cosa ti manca di più della scuola?
Ovviamente manca la classe, il lavorare insieme in presenza. In questa situazione le dinamiche della classe non esistono. In compenso mancano anche tutti i disturbi e le distrazioni che possono esserci in classe. Le lezioni registrate sono più concentrate e così risultano più brevi di una lezione in classe. Ma lo studente le può seguire più volte e con maggiore concentrazione.
Certo si tratta di un esperimento di massa sulla didattica digitale e penso che ci servirà molto per il futuro.
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