Avevamo già sottolineato come la qualità dell’aria fosse notevolmente migliorata a partire dall’inizio del mese di marzo, purtroppo a causa delle note costrizioni di questo periodo.
Per tutto il mese e fino ad oggi, il valore del PM10 rilevato alla stazione ARPA del Parco di Monza si è mantenuto costantemente al di sotto del valore limite di 50 µg/m³, in alcuni giorni anche in misura notevole, evento che in periodi consueti, soprattutto in inverno, non è così frequente purtroppo.
Poi è avvenuto un fatto anomalo in senso del tutto contrario: il 28 di marzo il PM10 schizza improvvisamente a 92 µg/m³.
In redazione ci siamo chiesti come mai, e abbiamo rivolto la domanda al nostro meteorologo villasantese Flavio Galbiati, che oltre a collaborare con Centro Epson Meteo, spesso ci fornisce le sue previsioni su Facebook nella pagina di Sei di Villasanta se.
Dopo aver studiato l’anomalia, ci ha dichiarato di condividere l’ipotesi formulata dal climatologo Claudio Cassardo, (che potete trovare qui), ovvero che la causa scatenante fosse da addebitarsi ad un evento del tutto anomalo dalle nostre parti, costituita da una forte corrente da est proveniente addirittura dai deserti del Kazakistan. Fatto questo molto raro, poiché nella nostra zona e in generale in tutta la Pianura Padana le correnti prevalenti sono normalmente provenienti da ovest. Tramite le rilevazioni satellitari si è potuto rilevare come una forte corrente proveniente dai deserti kazaki sia transitata prima sul Mar Caspio, poi lambendo il Mar Nero sia arrivata in Europa, per poi confluire sulla Pianura Padana.
Infatti l’innalzamento improvviso si è avuto in tutta la Pianura Padana a partire dal Friuli fino al Piemonte, raggiungendo anche valori che hanno superato i 200 µg/m³.
Nei giorni successivi, a testimoniare l’eccezionalità dell’avvenimento, i valori sono rientrati al di sotto del limite e continuano anche oggi nel trend positivo, causato dal fermo obbligato delle attività imposto dal coronavirus.
Il flusso di polvere/sabbia PM10 è arrivato dal Kazakistan, in modo certo anomalo date le distanze e l’orografia, ma non è fisicamente diverso dai flussi che molto più spesso ci arrivano dal Sahara: chi non ha sciato sulla neve gialla del Tonale? Questo è un motivo in più per ripristinare una centralina Villasantese in grado di rilevare PM2.5, O3 e altri inquinanti chimici (idrocarburi, diossine e altro), e di guidare politiche di traffico auto coerenti.