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Tre mesi dopo: il punto del sindaco

Sono passati tre mesi da quel 21 febbraio, un periodo in cui abbiamo imparato a parlare di zone rosse, lockdown, pandemia, a contare giorno dopo giorno il numero dei contagiati, dei guariti ma anche dei morti che, nella nostra regione, sono stati quasi 16.000 secondo i dati ufficiali della Protezione Civile ma probabilmente di più secondo i dati INPS e ISTAT. Un numero impressionate sui cui varrà la pena di tornare per approfondire e capire.

Il sindaco Luca Ornago traccia stasera un primo bilancio di questi tre mesi che ci lasciano alle spalle segnalando che la Polizia locale ogni giorno, dalle 07.00 alle 20.00 ha attivato due pattuglie per i servizi di Ordine Pubblico riferiti al Covid ivi compresi i controlli che hanno riguardato 702 persone, 226 quelle in isolamento domiciliare, 167 esercizi commerciali; che i servizi sociali hanno ricevuto circa 900 chiamate e ne hanno effettuate 470, sempre per adempimenti legati all’emergenza.

Il sindaco ricorda inoltre che la fase 2, quella delle aperture parziali, rimane una fase di emergenza in cui tutte le regole di distanziamento e non assembramento, utilizzo delle mascherine e in alcuni casi dei guanti rimangono pienamente operative.

Di fronte alla stabilizzazione delle persone contagiate, 67 di cui 47 guarite e 18 in isolamento domiciliare, si guarda alle riaperture: il mercato da Venerdì 22 maggio lavora a pieno con ritmo con l’arrivo anche delle bancarelle non alimentari; il Cimitero – appena riaperto – è stato visitato lunedì da oltre 1200 persone, 500 martedì e attorno alle 400 nei giorni successivi; tutte le attività commerciali hanno avuto – con le limitazioni che abbiamo comunicato la scorsa settimana – il via libera alla ripresa.

La nuova fase pone con maggiore evidenza il problema del non facile bilanciamento fra ritorno al lavoro degli adulti (in particolare di coloro che non possono usufruire del lavoro agile da casa) e permanenza a casa dei bambini ancora privi di scuola e di altre strutture di socializzazione. E si fanno i conti con gli effetti delle linee guida del Dipartimento della Famiglia dedicate ai campi estivi che hanno portato la Pastorale di Villasanta a decidere di non fornire il consueto servizio di oratorio estivo, prezioso per moltissime famiglie.

Cosa farà il Comune? Per il momento attende i risultati del questionario inviato tramite i servizi scolastici alle famiglie per raccogliere le esigenze dei genitori, questionario frutto di confronti con gli Oratori, i genitori e le associazioni. E naturalmente delle linee guida per la sicurezza dei centri estivi che ATS dovrebbe fornire a breve.

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