40 sono i volontari dell’edizione 2020 del Festival che si terrà dal 17 al 20 settembre in Villa Camperio. Uno sforzo organizzativo per un festival più lungo, più ricco e decisamente più impegnativo per la necessaria convivenza fra un evento pubblico e sociale e il rigore imposto dalle norme anti-COVID vigenti. Il tutto grazie alla collaborazione fra l’Associazione La Casa dei Popoli e il Comune di Villasanta.
Puntare sulla cultura per una Villasanta più attrattiva
Con questa seconda edizione, gli organizzatori si propongono anche un obiettivo ambizioso: portare nel cuore della Brianza, in modo permanete e ricorrente, la riflessione e l’immaginazione sulla relazione fra il nostro agire umano e il pianeta che abitiamo, fare di Villasanta un riferimento per tutti coloro che, a vario titolo, su questi temi si interrogano e agiscono. E renderla, per usare le parole pronunciate dal sindaco Luca Ornago durante la conferenza stampa di Martedì 8 settembre, sempre più attrattiva sia per chi ci abita sia per chi la visita. La scommessa sulla cultura richiede pazienza ma produce risultati di lunga durata.
Confini, Frontiere, Limiti
Il tema del Festival è quanto mai attuale. Deciso 10 mesi fa, partendo da domande sul destino del villaggio globale -mondo”, percorso da pulsioni e paure che sollecitano il ripristino di frontiere e l’ergersi di nuovi muri fisici e culturali, oggi si confronta con le nuove sfide poste dalla pandemia COVID-19. Il mondo globalizzato e senza confini sembra aver smarrito il senso del limite nella sua relazione con la natura e si rifugia nelle vecchie e apparentemente rassicuranti frontiere. Il nostro passaporto italiano, quello che ci apriva le porte di quasi tutti i paesi del mondo, nulla ha potuto contro i divieti che durante la primavera ci hanno impedito di oltrepassare i confini regionali e, in alcuni casi, della nostra stessa città.
Sulle parole, mutevoli e ambigue, del tema del Festival, gli organizzatori hanno chiamato a raccolta geografi, scrittori, alpinisti, giornalisti, insegnanti, fotografe, musicisti e attori.
Oltre 30 protagonisti animeranno le 11 conferenze e presentazioni di libri, le 2 mostre dedicate al fiume Po, confine e legame di territori e popoli e, in anteprima nazionale, allo “Stomaco d’Italia”, il cratere creato dal terremoto in Centro Italia. E poi 2 visite guidate al Fondo Camperio e alle mura del Parco di Monza, 2 spettacoli musicali e un corso di 15 ore dedicato ai docenti di ogni ordine e grado, riconosciuto dal MIUR, e reso possibile grazie alla collaborazione con AIIG (Associazione Italiana di Insegnanti di Geografia).
Il Festival si apre Giovedì 17 settembre alle ore 18.30 alla presenza del sindaco Luca Ornago e dell’assessore alla cultura Adele Fagnani, con la musica dei Bandisti per Strada.
Un’organizzazione per un Festival anti-COVID
In tempi di COVID-19, seppur nella sua versione attenuata, l’apporto dei volontari è essenziale. Oltre ai volti noti di coloro che già nel 2019 hanno collaborato all’edizione sperimentale del Festival, vi sono nuovi apporti villasantesi e non e una graditissima collaborazione con gli studenti, grazie alla convenzione stipulata fra la Casa dei Popoli e l’Istituto Vanoni di Vimercate.
Gli incontri con i volontari
Tutti i volontari saranno riconoscibili dalla spille la cui foto apre questo articolo: accoglieranno i partecipanti con la misurazione della temperatura e la richiesta di nome e numero di telefono, si occuperanno di indicare i percorsi per raggiungere i palchi e le sale mostre, la libreria e il punto ristoro, conteranno gli ingressi e le uscite per rispettare i numeri massimi di partecipazione e di visita alle diverse iniziative. Gli organizzatori non prevedono le prenotazioni alle numerose iniziative bensì ingressi contingentati e controllati. Dettagli, regole e modalità di svolgimento del Festival si trovano qui
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