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Il parroco, don Massimo Zappa, invita i fedeli a impegnarsi: “È tempo di riscoprire il laicato e la corresponsabilità”

È il parroco di Villasanta da 5 mesi e questo lasso di tempo è stato sufficiente a don Massimo Zappa per ambientarsi nella comunità locale, mettere in campo le prime iniziative e orientare il suo ministero verso una sempre più stretta collaborazione con i laici, che invita “a non avere paura di proporsi e di impegnarsi.”

Lo incontro, in una di queste mattine piovose, nella casa parrocchiale e il nostro dialogo non può che prendere avvio dalla domanda d’obbligo sul come si trova in paese: “Bene – è la rispostasono sinceramente contento dell’esperienza che si sta avviando, anche grazie al gruppo di collaboratori già presenti nella vita della parrocchia, e dell’accoglienza che ho ricevuto.”

Don Massima Zappa, da settembre parroco di Villasanta

E subito il discorso si indirizza verso le azioni e i principi sui quali don Massimo intende costruire la sua azione pastorale.

Dalla sua ha quasi 37 anni di sacerdozio e una conoscenza importante della vita e delle sue dinamiche nei piccoli centri; prima di Villasanta è stato a Verano Brianza, Alzate, Valsolda e poi parroco per 16 anni a Burago.

La generosità di fondo della comunità villasantese e l’apporto assicurato dalle tante associazioni che animano il paese sono dati che non gli sono sfuggiti e, se con quelle laiche i rapporti si devono ancora consolidare, “con quelle più legate alla parrocchia e all’universo della Caritas come la San Vincenzo, l’Unitalsi, il Banco Alimentare – sottolinea – prosegue una attività di presenza e solidarietà di cui mi sembra ci sia indubbiamente bisogno. Penso prosegue don Massimoagli aiuti alimentari distribuiti settimanalmente ma anche, per esempio, all’attività del Centro di Ascolto don Gervasoni che, oltre a rispondere al bisogno concreto con l’Armadio Solidale, mantiene attivo uno sportello contro il disagio psicologico e la solitudine che è un punto di riferimento per molte persone.”

Ma la comunità pastorale “grazie all’apporto dei suoi tanti volontari” – precisa il nuovo parroco – non è attiva solo in paese e è anche capace di allargare lo sguardo ad altre realtà, non necessariamente vicine.

Poco dopo il suo arrivo, infatti, don Massino ha verificato lo spirito di solidarietà dei parrocchiani con una prima raccolta fondi, avvenuta durante l’Avvento, a favore della Casa della Gioia dell’Unitalsi a Borghetto Santo Spirito – una struttura per vacanze gestita dai volontari dell’associazione – che ha dato un risultato positivo.

Sul sagrato di Santa Anastasia verrà chiesto un aiuto per i civili palestinesi

Da qui la decisione di proseguire lungo una strada che alterni la pratica della carità fra locale e mondiale e di avviare, per la Quaresima, una iniziativa analoga per contribuire – questa volta – alla costruzione di una cappella all’interno di un ospedale in Kenya, “il paese – sottolinea don Massimo – da cui proviene il nostro don Richard. Lo faremo con la proposta, sul sagrato, di fiori e prodotti legati alla Pasqua ma ci saranno anche le cassette in Chiesa.”

Infine, per la domenica delle Palme e il Venerdì Santo don Massimo Zappa inviterà tutti a contribuire per alleviare le condizioni della popolazione civile della Palestina partecipando alla raccolta di fondi promossa dalla Caritas Ambrosiana.

Se la solidarietà è uno dei pilastri dell’azione del nuovo parroco, l’altro è quello della pastorale giovanile e, alla domanda diretta, don Massimo conferma che “sono in corso trattative con una società per l’alienazione dell’oratorio femminile e della casa delle suore con lo scopo di investire il ricavato per ristrutturare e mettere a norma l’oratorio maschile” che dovrà continuare ad essere il perno dell’attività a favore di ragazze e ragazzi.

“A questo proposito – prosegue – pensiamo di condurre una progettazione partecipata del nuovo centro giovanile coinvolgendo nelle scelte i soggetti che lo frequentano: le catechiste, i giovani, le bariste, gli educatori; ascolteremo i desideri di chi lo vive.”  

Tutto ciò nel senso – lascia trasparire don Zappa – della comunità educante, di un organismo che sappia stare con i giovani e essere accogliente nei loro confronti come passo indispensabile per instaurare un rapporto: “Ai giovani – dice – bisogna stare vicino, ascoltarli, lasciarli liberi di venire, tanto o poco, senza essere giudicati poi, se c’è un terreno buono che accoglie, il cammino potrà iniziare.”

La casa delle suore e l’oratorio femminile; la parrocchia è in trattative per la vendita

E un altro cammino, altrettanto importante anzi essenziale per la Chiesa del futuro prossimo, il parroco spera che possa avere inizio il 26 maggio, quando tutta la diocesi di Milano andrà al rinnovo del Consiglio Pastorale.

Non è un mistero che anche la comunità pastorale della Madonna dall’Aiuto – che, oltre a Santa Anastasia e a San Fiorano, comprende anche la parrocchia di San Giorgio di Biassono – soffre gli effetti del calo delle vocazioni e si trova anch’essa alle prese con problemi pratici e organizzativi.

“Una ricerca dell’anno scorso argomenta don Massimorivela che nel 2040 nella nostra diocesi ci saranno solo 767 preti sotto i 75 anni a fronte di 1.100 parrocchie. È chiaro che una situazione così chiama in gioco maggiormente i laici, che non devono avere paura di proporsi e di impegnarsi in questo servizio in forza del Battesimo, che li rende corresponsabili della vita della parrocchia.”

Da qui l’invito caloroso a farsi avanti cogliendo l’occasione del rinnovo del Consiglio Pastorale che, sottolinea, “è il luogo dove cercare nuove strade per annunciare il Vangelo oggi e partecipare alla Chiesa sinodale del camminare insieme indicata da papa Francesco, dove ognuno è responsabile dell’altro e di tutti gli aspetti della vita pastorale.”

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