L’altro sabato, nell’ambito del Festival delle storie cui ha partecipato anche la nostra biblioteca, Mattia Muratore – intervistato da Laura Cesana – ha presentato il suo libro Sono nato così, ma non ditelo in giro, con la prefazione di Luciano Ligabue.
L’opera richiama lo stile di Bar sport di Stefano Benni, in quanto ogni racconto può essere letto individualmente, ma nel suo insieme costituisce un prodotto letterariamente compiuto, non autobiografico, anche se l’io narrante è una persona con disabilità motoria, come l’autore, affetto fin dalla nascita da osteogenesi imperfetta, la cosiddetta malattia delle ossa di cristallo.
Stimolato dall’intervistatrice, Muratore ha riassunto con ironia il suo iter professionale, sportivo e letterario. Laureato in giurisprudenza e abilitato alla professione di avvocato, lavora all’Università degli Studi di Milano Bicocca. Da sempre la sua grande passione è lo sport, e in particolare il powerchair hockey – hockey su carrozzina elettrica – che ha praticato attivamente per 25 anni nello Sharks Monza, diventandone capitano e presidente.
Nel 2018 è stato capitano della nazionale italiana con la quale ha vinto il campionato del mondo.
Attualmente, passati i quarant’anni e i numerosi infortuni, ha “appeso la mazza al chiodo” ma continua nel suo impegno di ambasciatore dello sport paralimpico, per diffonderne i valori. Una vita in salita la sua, un impegno costante nel determinarsi come persona e non come handicappato che gli hanno ispirato questi splendidi racconti, dinamici, ironici, in una parola rock.
Luciano Ligabue, idolo da sempre di Mattia lo ha definito una forza della natura, capace di ironia come pochi, sintesi calzante della personalità di questo scrittore che ha regalato a chi era presente un’ora di intelligente leggerezza.
Mattia Muratore, Sono nato così, ma non ditelo in giro, Chiarelettere, 2022