Ambiente

Variante PGT approvata: mette al sicuro la bonifica della ex Lombarda Petroli. Minoranze ancora fuori dall’aula.

La Variante al Piano di Governo del Territorio è stata approvata lunedì dal Consiglio Comunale. È passata con i voti della Giunta e dei consiglieri della Lista Cittadini per Villasanta dopo che l’opposizione – ripetendo stancamente il tentativo di boicottaggio già andato in scena a gennaio in occasione della prima deliberazione sul piano urbanistico – ha abbandonato l’aula.

Ad uscire sono stati i consiglieri di Villasanta Civica – la formazione che sostiene Pini candidato sindaco – e il consigliere del Gruppo Misto dopo che la maggioranza ha respinto la richiesta, avanzata da Ubiali, di soprassedere all’approvazione del nuovo PGT in mancanza – secondo la loro interpretazione – dei motivi di urgenza e improrogabilità che rendono possibile al Consiglio Comunale di deliberare anche a pochi giorni dalle elezioni.

Ne parliamo con l’assessore all’Urbanistica, Carlo Sormani.

Carlo Sormani

Assessore Sormani, perché non avete accolto la pregiudiziale avanzata dalla destra e come giudica la decisione – ancora una volta – di abbandonare l’aula?

Abbiamo respinto la richiesta pregiudiziale di non approvare la Variante perché crediamo fondati i motivi che abbiamo inserito nella delibera votata dal Consiglio comunale: il Documento di piano del 2019 è infatti in scadenza ma soprattutto è ancora aperto il fronte della bonifica di parte della ex Lombarda Petroli con i fondi del PNRR. Non avere un PGT approvato avrebbe comportato il fortissimo rischio di perdere i fondi del PNRR per la bonifica, che scadono del 2026 e su cui stanno lavorando Regione Lombardia e ARIA spa, tra l’altro in ritardo sul cronoprogramma. Aver approvato il PGT sigilla le destinazioni d’uso delle aree della ex raffineria, destinazioni su cui si baserà il piano di bonifica stesso.

Per quanto riguardo il comportamento delle opposizioni, mi rammarico della decisione che hanno preso. Non ci hanno permesso di ascoltare le loro opinioni sul merito delle osservazioni, nemmeno su quella presentata dalla stessa lista del centrodestra Villasanta Civica, evidentemente ritenuta dagli stessi estensori non abbastanza rilevante da meritare una discussione. Aggiungo che sono molto contento della compattezza mostrata dal nostro gruppo consiliare davanti al tentativo di fermare tutto.

Quali sono i principi generali a cui si ispira la Variante?

Sono quelli che abbiamo più volte citato: nessun consumo di suolo libero e contenimento dello sviluppo residenziale libero, i dati generali della Provincia di Monza e Brianza indicano come la domanda abitativa sul territorio sia abbastanza stabile, se non in calo, con una crescita nel caso villasantese portata solo dallo spostamento delle persone da Comuni più grandi. Non possiamo rischiare di provocare uno sbilanciamento dei servizi e un peggioramento della qualità della vita. Anche per questo abbiamo abbassato ancora l’indice di edificabilità, mantenendo al contempo contenute le altezze degli edifici.

La scuola media sarà inserita nell’isola protetta per i pedoni

Per il futuro, pensiamo a un ulteriore allargamento della pedonalizzazione nel centro storico e alla creazione di un’isola protetta fra la scuola media, il centro giovanile e il palazzetto dello sport verso Villa Camperio, oltre che all’estensione della rete delle piste ciclabili. Siamo ovviamente contrari al progetto della destra, sostenuto dal suo candidato sindaco, di riapertura della tangenzialina di via Ada Negri perché riportare il traffico di attraversamento proveniente da Monza davanti alla zona delle scuole e dell’asilo nido sarebbe una follia. Parliamo di un’idea vecchia e assolutamente superata, a cui peraltro la nostra amministrazione ha già posto rimedio tanti anni fa.

Guardiamo, assessore, i casi più significativi partendo dall’Area Nord. Cosa succederà lì?

Un operatore ha deciso di investire per realizzare un polo di servizi socio-sanitari e si è presentato portando con sé alcune cooperative sociali accreditate e storicamente presenti sul territorio; la Giunta uscente ha avviato l’interlocuzione con la prospettiva di arrivare alla firma di una convenzione che, per il Comune, dovrebbe ottenere la realizzazione della palestra, di una sala polifunzionale, di un nuovo parco urbano, di appartamenti pubblici e edilizia convenzionata per giovani, coppie, anziani: tutto ciò contribuirà all’equilibrio del nuovo polo. Chiaramente la nuova amministrazione, dopo le elezioni, dovrà vigilare affinché venga mantenuta fede a questi impegni.

Gli edifici dell’Area Nord, in attesa di essere trasformati in un polo socio-sanitario

Anche in questo caso, l’approvazione della Variante che conferma la destinazione a servizi dell’area aiuterà a focalizzare l’attenzione sull’interesse pubblico durante la trattativa. Siamo stati accusati di esserci fermati in attesa che arrivasse un’offerta dal mercato ma, in realtà, è stato l’esatto contrario. Se avessimo seguito il mercato, avremmo concluso tutto già diversi anni fa con un operatore qualsiasi a cui avremmo concesso di costruire un altro po’ di palazzi lasciando Sant’Alessandro com’era: un agglomerato di case senza servizi. Invece, proprio l’aver resistito a offerte alla fin fine vantaggiose solo per il privato e anche alle pressioni della curatela fallimentare che voleva concludere il più presto possibile, ci consente oggi di dotare il quartiere di servizi utili e di qualità.

Siamo comunque felici di constatare che la destinazione a servizi, nel 2019 molto osteggiata, ora è invece interessante per tutto l’arco politico villasantese

Un altro tema emerso negli ultimi mesi – e nella campagna elettorale – è l’area ex Rossi Simeone verso San Giorgio. È vero quel che si dice, diventerà un’oasi per ricchi?

L’area, che necessita anch’essa di bonifica, è occupata da una fabbrica dismessa da tempo e la trasformazione residenziale è l’unica via per riscattarla dal suo stato di abbandono; dopodiché di tutto quel che si è detto, soprattutto per campagna elettorale, c’è ben poco di vero: palazzi di sette piani, gentrificazione, favori ai ricchi e via dicendo.

Ricordiamoci che parliamo di un enorme casermone che occupa quasi 20mila metri quadri e separa fisicamente una parte di Sant’Alessandro da quello che si dovrebbe vedere dall’altro lato del fiume Lambro, cioè il Parco di Monza. Per questo il progetto residenziale che nascerà in loco avrà un grande interesse pubblico: da un lato permetterà di aprire  – ente Parco permettendo – una nuova porta del parco, connessa col ponte pedonale collegato all’area; dall’altro, garantirà la liberazione di migliaia di metri quadri di suolo da attrezzare a verde, insieme a una nuova connessione ciclopedonale da far scendere dal viale della Vittoria.

Torniamo un momento alla ex Lombarda Petroli, cosa succederà?

Innanzitutto, non ci saranno i 30.000 metri quadri di residenziale oggetto di osservazione da parte della curatela fallimentare. Permettere di costruire un nuovo quartiere residenziale sulle ceneri di un’area fortemente inquinata sarebbe insostenibile da tutti i punti di vista: ambientale, morale e politico.

L’idea dello sviluppo lineare e della crescita continua è assolutamente superata e a farla tramontare ci hanno pensato 2 crisi economiche, in particolare quella del 2008 che ha smontato la bolla immobiliare, una pandemia e l’emergenza climatica. In questo contesto, sarebbe profondamente sbagliato pensare a nuovi insediamenti da 300 appartamenti e un migliaio di nuovi abitanti.

La ex Lombarda Petroli, l’area attende la bonifica che sarà realizzata da Regione e Aria spa

Occorre essere sostenibili: per questo confermiamo che tutta la fascia centrale della ex raffineria, quella dove il verde ha ripreso il proprio spazio, continuerà a essere non trasformabile anche dopo la bonifica, sul cui impatto continueremo a vigilare. Ricordiamoci che un’area verde lasciata tale non solo è un contributo al contenimento del riscaldamento globale ma è anche un fatto culturale e di visione socio-economica; con le nostre scelte, Villasanta si sta adeguando alla visione urbanistica più avanzata che punta all’equilibrio complessivo.

Per il lotto E, quello dove sono ancora presenti le strutture della ex raffineria – a partire dai serbatoi – la nostra scelta è di confermare la vocazione produttiva. La speranza è però anche qui quella di poter lavorare il più presto possibile al piano di bonifica, dopo che Regione Lombardia, su istanza del Comune di Villasanta, ha deciso di stanziare 500mila euro di fondi propri per procedere alla prima fase, quella della caratterizzazione. È comunque chiaro come, per questa ultima parte della ex Lombarda Petroli, saranno necessari ancora diversi anni prima di poter avere certezze sul suo futuro recupero.

Un’ultima domanda, dall’8 giugno e per 3 mesi, Villasanta non avrà il treno. Cosa ne pensa?

La decisione, stando a quanto ha comunicato Trenord, è stata presa per consentire i lavori di manutenzione straordinaria e di potenziamento della linea decisi da RFI. Nulla da dire al riguardo, ovviamente, ma 3 mesi mi sembrano tanti ed evidenziano la carenza strutturale e organizzativa dell’offerta del trasporto pubblico regionale. Del resto, Trenord ci ha da tempo abituati ai tagli delle corse subito dopo la fine delle scuole con evidente disinteresse dei pendolari che continuano ad andare a lavorare.

Aggiungo che mi è dispiaciuto leggere che questa scelta che riguarda tutta la tratta del Besanino da Lecco a Monza, e non solo Villasanta, sia stata usata per l’ennesima polemica tutta villasantese. Vorrei solo ricordare che da tanti anni le nostre posizioni come centrosinistra su questa linea sono chiare: è un servizio che per il bene di tutti i Comuni della tratta andrebbe potenziato e reso più efficiente – basti pensare a chi ha necessità di tornare da Milano dopo le 8 di sera – invece che indebolito.

Purtroppo, le strategie della destra che governa da trent’anni Regione Lombardia, che del servizio ferroviario è responsabile, vanno in tutt’altra direzione. Basti pensare al disastro ambientale ed economico che sta per essere messo in atto a pochi chilometri da noi, con quell’opera mostruosa che sarà la Pedemontana.

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