politica

In Comune è ancora centrosinistra; gli elettori confermano i Cittadini per Villasanta

I villasantesi hanno scelto. 

Galli è diventato sindaco con il voto di 3416 elettori, il 47,13% mentre Pini si è fermato al 33,57% con 2433 voti e Carretta al 19,30% con 1399 voti.

Si apre così il terzo mandato della Lista Cittadini per Villasanta che si conferma al governo del nostro Comune.

Ancora una volta abbiamo assistito a una sorta di ribaltone tra le tendenze che si sono espresse nel voto europeo e quanto invece avvenuto nelle urne delle comunali.

Se si considera il voto europeo assegnato ai partiti col sistema proporzionale e si riaggregano, anche se in maniera grossolana, i risultati dei singoli partiti secondo l’area politica di appartenenza viene fuori un sostanziale pareggio tra area di destra e area di centro-sinistra (con un’accezione larghissima) e si evidenzia uno spostamento di almeno 1000/1200 voti che in ambito villasantese si sono ricollocati diversificandosi.

Il sorriso all’arrivo dei dati e l’abbraccio fra Lorenzo Galli e Luca Ornago

Una storia che si ripete, fu così anche nella rielezione di Luca Ornago, cinque anni fa, quando fu eletto con il 60% del consenso ma con un quadro politico e protagonisti in campo decisamente diversi.

Mi viene un pensiero: che poi, grazie a dio, la politica, il consenso, la fiducia dei cittadini e il legame con la comunità che si vuol rappresentare è qualcosa di veramente complesso, non è come una cena a casa, che se uno è in difficoltà e non sa cosa fare, tira fuori qualcosa dal freezer e risolve il problema.  Non funziona così, diversi sono gli esempi che vengono da questa campagna elettorale e dai protagonisti che l’hanno animata.  Ricordatevelo, voi che avete perso, ricordiamocelo noi che abbiamo vinto.

Verrebbe anche da  dire, restando nella metafora dei santi patroni monzesi  che ha tenuto banco nei supplementari “strappati” di questa campagna elettorale:   “San Giuan, porta minga  ingann”  anche se il consenso ricevuto da Gaia Carretta e da Io scelgo Villasanta è considerevole, costruito in parte premiando la novità  ma in grande parte rosicchiando elettori a sinistra ma anche destra,  offrendo una sorta di way out  a tutti coloro che nel tempo, non necessariamente recente, hanno accumulato qualche motivo di malessere.

Gli elettori davanti alla Casa dei Popoli, storico quartier generale della Lista Cittadini per Villasanta

Anche qui non bastano né le riesumazioni postume, né i menù “rivoluzionari” e neanche le play list “alternative” per uscire dall’ambiguità di un progetto di cui attendiamo ancora di capire finalità e obbiettivi veri.

Lo scopriremo solo vivendo…

A proposito avrei proprio voluto vedere lo sguardo di Belli mentre, in coro cantava “…quattro bicchieri che brindano a Lenin…” seguendo la Stalingrado degli Stormy Six, colonna portante del commento musicale della festa di chiusura della campagna elettorale di “Io scelgo” (insieme a Manu Chao, per non offendere nessuno) …

Battute a parte, ora si cambia fase.  Dalle elezioni esce un consiglio comunale rinnovato per più due terzi, con una forte e significativa presenza femminile, e tutti saranno tenuti ad assumere le responsabilità di un incarico che, al di là della collocazione – all’opposizione o al governo – sarà istituzionale e ci auguriamo ispirato a un rispetto reciproco e al bene della comunità in cui viviamo.

Si apre la fase in cui ognuno mette in campo le proprie idee i propri progetti e attraverso il confronto nella sede istituzionale, che è il Consiglio comunale, lavora per offrire ai cittadini le soluzioni migliori e possibili. Salutiamo e ringraziamo coloro che, non più rieletti, abbandonano il loro ruolo e la loro carica e auguriamo ai nuovi eletti buon lavoro, a partire da Valeria Bassani che, ironia della sorte, nonostante parte della schiera dei più giovani, si ritroverà ad assumere il ruolo di “consigliere anziano”, avendo raccolto il maggior numero di preferenze alla sua candidatura.

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