In occasione della 2 giugno, Festa della Repubblica e della Costituzione, l’ANPI esprime un giudizio fortemente critico e preoccupato per le iniziative e i comportamenti di questo Governo e della sua maggioranza nei confronti della Costituzione italiana.
Essa infatti, nonostante i suoi 71 anni di vita, mostra con chiarezza il suo vivissimo ed attuale pregio: quello di formulare principi ed esaltare valori strettamente collegati alla concezione della democrazia che emerge da tutto il contesto, oltre che dall’art. 1, e giustamente definita “la carta d’identità della Repubblica”.
Il giudizio e la preoccupazione, quindi, derivano dalle “progettualità” costituzionali che contrappongono al disegno chiarissimo di una democrazia rappresentativa (art. 1 della Costituzione), un progetto di “democrazia diretta” che nulla ha a che fare col sistema costituzionale (che prevede già alcune forme di democrazia diretta, sicuramente perfettibile):
la riduzione dei parlamentari giustificato solo da ragioni economiche;
la modifica dell’art. 67, secondo cui i Parlamentari rappresentano la Nazione senza vincolo di mandato, introducendo il vincolo, invece, eliminerebbe la libertà di chi è chiamato ad esprimere la volontà del popolo sovrano (art.1);
l’introduzione del referendum propositivo, in termini tali da creare gravi problemi per i rapporti tra la volontà espressa dai cittadini (con un quorum oltremodo basso) e quella del Parlamento, il tutto senza reali limiti di materia;
la “quasi autonomia” per alcune regioni del Nord (art.5) creando profonde e ingiustificate, socialmente, distinzioni tra regioni ricche e regioni povere, aumentando le disuguaglianze attuali anziché cercare di eliminarle nel contesto di una vera unità nazionale.
Senza contare la totale e completa inosservanza del fatto che questa Costituzione è intrinsecamente e profondamente antifascista e che la stessa “XII disposizione finale” va intesa alla luce della storia e delle reali volontà dei Costituenti. Per di più, trascurando il fatto che ci sono leggi, sia pure imperfette, che puniscono non solo le manifestazioni di fascismo ma anche quelle di razzismo, si è mostrata più che una semplice (e ingiustificabile) tolleranza, una sorta di connivenza, dal momento che in più di una occasione il Ministro degli Interni ed altri organi dello Stato hanno dichiaratamente ritenuto lecite manifestazione che, invece, avrebbero dovuto essere vietate. Se anche altri governi hanno dimostrato debolezza in questo senso, questa maggioranza e questo Governo hanno omesso ed omettono di reagire perfino alle manifestazioni più clamorose di razzismo e di fascismo, a sfregio di tutto lo “spirito” della Costituzione e perfino di alcune disposizioni specifiche di legge, di cui avrebbero dovuto garantire l’osservanza.
Se non è stata data la piena attuazione agli impegni categorici, alle garanzie ed alle disposizioni specificamente dirette ad attribuire una reale efficacia ai diritti ed ai principi in essa enunciati, le responsabilità non sono da ricercare nella Costituzione, ma nei Governi che si sono succeduti dal 1948 ad oggi.
Tutto questo preoccupa fortemente l’ANPI, non solo per i fatti in sé, come descritti sommariamente (e ben altri si potrebbero aggiungere! Si pensi ai furiosi attacchi al Presidente della Repubblica nel corso della formazione del Governo o all’abuso ingiustificato, data l’ampia maggioranza, dei decreti-legge che esautorano il ruolo legislativo del Parlamento), ma perché si tratta di fatti e vicende che incidono direttamente sulla democrazia, che è un bene inestimabile cui tutti siamo tenuti a difendere e a sviluppare. I Costituenti vollero un sistema democratico destinato a durare nel tempo, anche come difesa da ogni possibile attacco e dalle azioni o interventi di fattori esterni. In una fase di perdurante crisi, di carenza di sviluppo e di occupazione, c’è bisogno – più che mai – di una democrazia solida e di una Costituzione che ci garantisca contro ogni possibile rischio.
L’ANPI è impegnata a difendere questa democrazia e questa Costituzione, con tutti i mezzi e gli strumenti necessari, convinta che le esperienze storiche del passato ci insegnano che non bisogna aspettare il peggio, sottovalutando ciò che accade, ma occorre impegnarsi e mobilitarsi per contrapporre più democrazia e più Costituzione ad ogni tentativo, inaccettabile, di stravolgerle.
L’ANPI promuoverà una grande campagna di conoscenza, di informazione e di mobilitazione, per coinvolgere quei cittadini e cittadine (e sono tanti) che credono nei valori della Costituzione, della democrazia e della solidarietà, prima che sia troppo tardi, naturalmente non da sola, ma con l’intesa e l’appoggio di tutte le organizzazioni che condividono i valori della Costituzione e la necessità di realizzarne in concreto la portata, per garantire più diritti, più socialità, più uguaglianza a tutti i cittadini e le cittadine ed a tutti coloro che si trovano legittimamente nel nostro Paese. Occorre puntare con decisione verso un futuro migliore, realizzando le aspirazioni e la volontà di quanti hanno contribuito prima alla Liberazione del Paese e poi alla nascita di una Costituzione destinata a garantire e tutelare, in ogni momento, la nostra democrazia, sociale e antifascista.
il Comitato Direttivo
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