Via Edison 10, dall’anno prossimo sarà il nuovo orizzonte della “Speranza” a Villasanta.
Sì, proprio quella villa che sta accanto ai Carabinieri e da mezzo secolo espone la sua magnolia in quella clamorosa fioritura bianco rosa che spalanca le porte alla primavera.
Villa Beretta Locati è diventata da pochissimo lo scenario in cui trova spazio il progetto futuro per uomini e donne con disabilità che si affacciano ad una nuova fase della propria esistenza, quella che si può chiamare in vari modi ma che è nota col titolo “Dopo di noi”.
Notizia apparsa la scorsa estate e ufficializzata pochi giorni fa, la nuova avventura del volontariato sociale di casa nostra si avvia a ripercorrere quelle tappe che hanno storicamente dato vita a spontanei concorsi di solidarietà, riaffermando valori etici che rappresentano il meglio della nostra cultura.
Nel frattempo, ancor prima di manifestarsi come il nuovo, brillante fiore all’occhiello della nostra organizzazione sociale, l”Impresa Dopo di Noi” ha già generato una sua prima splendida cordata di diffuse sensibilità, cui hanno preso parte in primis i proprietari della costruzione e, subito dopo i primi tecnici strutturalisti chiamati in causa per gli studi preliminari. Persino a notaio e immobiliarista non è stato il caso di sollecitare l’invito a portarsi via uno spicchio di orgoglio, davanti a un progetto che è già bello immaginare a regime.
Il nuovo nome di questa casa non è ancora ufficiale. Si sa che costituirà una unità d’offerta riconosciuta del nostro ambito territoriale, che quindi verrà pensata e realizzata in linea con gli esigenti dettami di legge, per ospitare una decina di persone con disabilità, maturi per affrontare questa palestra di allenamento ad una vita adulta e autonoma.
Il progetto, già illustrato anche in sede municipale, rappresenta un obiettivo di benessere globale unanimemente condiviso; più o meno come fu quello della “San Clemente” una quindicina di anni fa.
In questo caso, precisazione fondamentale, a sostenere l’affare ha contribuito in modo eccezionale l’appoggio finanziario di un benefattore che, di fatto, ha deciso di offrire questo bene alla sua comunità.
Per il resto, agli entusiasmi della prima ora si sostituiscono i numeri e le previsioni di sostenibilità economica che, dicevamo, fanno leva su tutta quanta la villasantesità disponibile sia dal punto di vista sostanziale che sul versante della partecipazione volontaristica. Sarà un’avventura tutta da raccontare.
La comunità parrocchiale è subito partita operativamente, destinando a quest’opera la campagna di raccolta fondi nel periodo di “Avvento 2019”, mentre si profilano adesioni molto interessanti anche da parte delle imprese coinvolte a vario titolo nella ristrutturazione complessiva che rivoluzionerà l’attuale profilo della villa.
E’ naturale, tuttavia, che per interventi di questo respiro si debba far ricorso a fonti di finanziamento ufficiali che, grazie al cielo, qui in Lombardia agiscono in modo trasparente ed efficace. Anche su questo versante cooperativa “La Speranza” e associazione “Amici della Speranza” non stanno tralasciando la benchè minima possibilità di attingere a bandi che, almeno sulla carta, appaiono molto promettenti, per quanto di ardua sperimentazione.
In ogni caso è auspicabile che la nuova Villasanta sappia rivivere il percorso virtuoso che data dall’anno ’50 col cinema Lux, per arrivare alla sede della Banda di via Verdi: momenti di gloria collettiva che hanno riverberato un gran bene su tutti quanti. Ne riparleremo.
Franco Redaelli
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