politica

l’ANPI interviene dopo le critiche di Ubiali

Riceviamo e pubblichiamo il comunicato dell’ANPI a commento all’intervento del consigliere di minoranza Ubiali in merito all’assegnazione della nuova sede ANPI di Villasanta.

“Incontriamo, con sempre rinnovata sorpresa l’ennesimo attacco del centrodestra alla Giunta Comunale ed alla nostra Associazione.
Questa volta il motivo del contendere è l’assegnazione di uno spazio Comunale quale sede dell’ANPI, decisione che ha portato il consigliere di minoranza Ubiali a sottoscrivere una interpellanza nella quale, oltre a chiedere motivazioni sulla decisione in essere, si ponevano alcune questioni di merito relative al canone di affitto ma anche alla consistenza numerica degli aderenti all’ANPI e alla loro effettiva partecipazione alla guerra di Liberazione. Non pago della puntuale risposta dell’Assessore Lindner, il consigliere di minoranza Ubiali ha espresso una serie di valutazioni e accuse non solo sulla decisione nello specifico ma anche sulla Resistenza e sui valori che essa ha rappresentato e rappresenta per l’Italia.
L’ANPI di Villasanta non raccoglie quella che crediamo essere a tutti gli effetti una provocazione, gli argomenti del consigliere di minoranza Ubiali entrano di prepotenza nel solco del repertorio da compagnia di giro del revisionismo italico e come tali non meritano particolare attenzione. L’ANPI di Villasanta ricorda semplicemente al consigliere di minoranza Ubiali che la nostra Associazione è regolarmente iscritta all’Albo delle Associazioni del Comune di Villasanta dal 2012 e come tale ha il diritto, in base agli articoli 2 e 5, di concessione a tariffa agevolata di immobili, aree, impianti e attrezzature Comunali, in base a questo risulta davvero ostico capire lo scandalo a cui lo stesso fa riferimento.
Chiarito questo punto vorremmo però chiedere al consigliere di minoranza Ubiali un piccolo sforzo di onestà intellettuale e di ammettere quale sia il vero motivo che sottende questa interpellanza e questo attacco. Il vero motivo (obiettivo), crediamo sia quello di cancellare l’antifascismo come valore etico e morale delle nostre Istituzioni e del nostro Paese; di sicuro in questa direzione andava la decisione di non aderire alla decisione dell’Amministrazione di inserire come clausola per l’utilizzo di sale e/o luoghi pubblici la dichiarazione di rispetto dei valori antifascisti prescritti nella Costituzione.
Il consigliere di minoranza Ubiali, d’altra parte, si accoda ai molti del suo schieramento che lavorano in questa direzione, a chi chiede in modo ufficiale di togliere qualsivoglia riferimento all’antifascismo nei
regolamenti comunali, a chi sfila senza vergogna a fianco di Forza Nuova, Casa Pound, Lealtà e Azione. Il consigliere di minoranza Ubiali, suo malgrado, fa parte di quella melassa culturale che considera
divisive le pietre d’inciampo poste a ricordo dei deportati, che si ostina a negare solidarietà all’Onorevole Liliana Segre nel nome di capziosi distinguo e che considera Bella Ciao una canzone comunista.
Siamo disposti anche ad incontrarlo, Il consigliere di minoranza Ubiali, per raccontargli una Resistenza che è ben diversa da quella che crede di conoscere ma anche per dirgli che nessuno darà del fascista a un bambino che non passa la palla, perché il fascismo, purtroppo, è stata una cosa seria e terribile e farebbe bene ad impegnarsi perché qualcuno non ci dica il contrario.”

Villasanta, 5 Dicembre 2019
Il Presidente, Fulvio Franchini
Il Comitato Direttivo

One Comment

  1. Il fascismo , il nazismo e lo stesso comunismo sono stati tutti e tre colpevoli di aver favorito dittature che mi hanno anche recentemente convinto dell’impossibilità di vivere in uno stato democratico come ci ha ben insegnato la storia negli ultimi 120 anni della nostra vita e auguro a tutti noi di leggere quel magnifico libro di Scurati F il figlio del secolo che con estrema obbiettivita’ denuncia le colpe del nazismo e del fascismo e del nazismo ma anche quell ma anche quelle dei comunisti. Indenni ma anche profondamente incerti ma anche troppo prudenti furono allora Filippo Turati e i socialisti di allora

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