Per ora è solo poco più che un progetto, un’intenzione e un auspicio, ma l’idea di poter organizzare anche nel nostro comune una “sede vaccinale di prossimità” ha già catalizzato notevole interesse e altrettanto importanti disponibilità.
A partire dalla significativa adesione e partecipazione della totalità dei medici di base di Villasanta, dalla rinnovata disponibilità dell’Amministrazione Comunale e del Sindaco a mettere a disposizione spazi e a farsi tramite per supportare il progetto con l’apporto dell’associazionismo civile, e alla partecipazione al progetto di un gruppo, in crescita per numero di adesioni, di medici di base ora in pensione.”
A tracciare i contorni di questa iniziativa è il dottor Maurizio Negri, già “storico” medico di base di Villasanta, ispiratore di questo progetto, che insieme a suoi ex colleghi come il dottor Perego e il dottor Villa hanno deciso di mettersi in gioco e dare una mano allo sviluppo della campagna vaccinale nel nostro comune, assumendo in questo il ruolo di delegato del gruppo dei medici di base a gestire gli aspetti organizzativi che coinvolgono i rapporti con l’Amministrazione Comunale.
“La cornice organizzativa del progetto e la disponibilità dei medici a rimettersi in gioco anche in questa occasione nasce sicuramente dall’esperienza che già si è realizzata a Villasanta nell’ambito della campagna vaccinale anti influenzale alla fine dello scorso anno, positiva sul piano organizzativo e dell’efficacia nei confronti dei cittadini, anche se interrotta bruscamente per i noti problemi di approvvigionamento. Ma in questo frangente le implicazioni organizzative sono maggiori e per la maggior parte indipendenti dalla nostra volontà.”
Ci sembra di capire che le premesse ci sono tutte e tutte positive ma che il percorso di concretizzazione di questo progetto in realtà operativa non sia così conseguente e scontato come si potrebbe pensare. Cosa suggerisce questa responsabile cautela?
Sì, responsabile è la parola giusta, ci si muove su un terreno particolarmente sensibile, attorno alla campagna vaccinale si stanno accumulando sentimenti di incertezza, di frustrazione e di disorientamento, anche a causa dei disservizi che sono sotto gli occhi di ognuno e tutto vorremmo fare salvo che creare su questo piano false aspettative. La realizzazione di un centro vaccinale di prossimità è legata a condizioni che non sono ancora definite. In primis la possibilità di avere i vaccini da inoculare e in quale quantità: questo dipende da decisioni che deve assumere Regione Lombardia che deve concedere il necessario accreditamento a centri vaccinali di prossimità, come potrebbe essere il nostro, anche se, su questo piano, sembra che l’orientamento sia invece quello di privilegiare la concentrazione delle vaccinazioni in grossi hub in luogo di una maggiore diffusione dei centri sul territorio coinvolgendo i Comuni. Infine l’accesso ai dati, alle liste delle persone da vaccinare e le liste di quelli che invece sono già state vaccinate. Potrà sembrare strano ma a tutt’oggi questi elenchi non sono stati resi noti né a noi medici né ai singoli comuni.
Certo è che un approccio territoriale consentirebbe una più capillare conoscenza di tutte le varie problematiche che convergono a rendere efficace e mirata questa campagna vaccinale.
Certo che sì, soprattutto se si parla di cittadini anziani, la raggiungibilità dei siti, la famigliarità o l’estraneità delle sedi vaccinali sono aspetti non indifferenti. Come del resto non è indifferente la conoscenza che sindaci e medici di base possono mettere in campo nel limitare forme di “dispersione” che pure si registrano nell’accesso alle vaccinazioni per difficoltà di informazione, di consapevolezza e di sensibilità civica . Tanto più poi ora che si apre la partita legata alle cosiddette “persone fragili”, nei loro confronti il medico di base può svolgere un importante ruolo di sostegno anche nella decisione di sottoporsi alla vaccinazione: dubbi e timori sono comprensibili ma possono essere superati se si ricevono informazioni corrette e “personalizzate”.Questo proprio perché non sono necessariamente solo “fragilità cliniche”, c’è una vicinanza che deriva dalla fiducia e che deve potersi affiancare e esprimere.
Quale potrebbe essere la potenzialità di vaccinazione che riuscirebbe esprimere l’attivazione di un centro vaccinale targato Villasanta?
L’ipotesi su cui si sta lavorando è l’allestimento di un centro con tre linee di vaccinazione, potrebbe essere in Villa Camperio, che l’amministrazione comunale è disponibile a mettere nuovamente a disposizione, proprio come ha fatto per l’antinfluenzale. Abbiamo stimato una capacità di dieci vaccinazioni all’ora per ciascuna linea, quindi, nelle otto ore si potrebbe raggiungere una potenzialità di circa 240 vaccinazioni giornaliere. La struttura cui si sta pensando comporta la configurazione di tre ambiti distinti: una di accoglienza, registrazione dei dati e anamnesi del paziente, quest’area e queste attività dovrebbero essere coperte dai medici “in pensione”. L’area di vaccinazione vera e propria con le tre linee attive e coperte dai medici di base villasantesi, un impegno non indifferente considerando che questa attività deve comunque convivere con le necessità di apertura dell’ambulatorio di via Buonarroti. Una terza area per consentire il periodo, previsto di quindici minuti, di “decantaggio” che deve potersi svolgere in ambiente con sorveglianza infermieristica. Il centro si completerà poi con una saletta, debitamente attrezzata per eventuali emergenze e reazioni particolarmente intense. Ci sarà poi la fase di inserimento dati delle vaccinazioni effettuate nell’anagrafe di ATS per cui sarà necessario, oltre alle necessarie credenziali di accesso al sistema informatico, anche un minimo di formazione per il personale che verrà dedicato.
Una situazione dai contorni definiti ma ancora incerta e in itinere nel suo divenire. Per questo è aperto un tavolo di confronto tra medici e Amministrazione Comunale che avrà un prossimo step di valutazione il prossimo mercoledì. Possiamo solo sperare che ATS e gli organi superiori preposti a queste decisioni rendano possibile il realizzarsi di questa iniziativa.
Noi medici siamo qua
Si conclude così questo incontro con il dott. Maurizio Negri che ringraziamo per la disponibilità.
L’intervista rilasciata dal dottor Negri a Il Punto rende nota, in primo luogo, la generosa disponibilità dei medici di base di Villasanta a farsi carico della campagna di vaccinazione, almeno in questa fase – ancora sostanzialmente iniziale – dedicata alle persone anziane e fragili, in un certo senso quelle da loro più seguite e che probabilmente da tempo si fidano e si affidano a loro. La loro azione, d’altra parte, potrebbe svolgersi grazie alla sensibilità del sindaco Ornago e della sua Giunta, che ha già assicurato la messa a disposizione di Villa Camperio come centro vaccinale facilmente raggiungibile, rassicurante come sono rassicuranti i luoghi della quotidianità, in una parola: amico. Può sembrare banale e forse perfino un po’ patetico ma – in questo momento in cui informazioni, dati, opinioni si sommano gli uni agli altri senza una logica e richiedono capacità di analisi e di critica per separare ciò che è corretto da ciò che non lo è e forse persegue secondi fini – l’essere prossimi, lo stare sul territorio può contribuire realmente al successo delle vaccinazioni. Anche noi de Il Punto, come tutti, leggiamo i social e dai post che in queste ore si susseguono, nonostante l’arruffata casualità di quel che si legge prima e quel che si legge dopo, emerge un dato inequivocabile di confusione e di incapacità di definire e condividere la migliore linea di intervento e di mantenerla ferma. Ne danno prova, ad esempio, i post del sindaco di Villasanta e dell’assessore regionale al Welfare, che riportiamo di seguito; nel frattempo, i Comuni allestiscono i centri che restano vuoti o sottoutilizzati; permangono i disguidi e le lamentele di chi viene inviato troppo lontano da casa; dosi di vaccino e denaro pubblico vanno sprecati; energie e competenze sembrano non servire e il passo della lotta al Covid è ancora lento. Letizia Moratti: “ I cittadini lombardi over 80 che non hanno aderito alla campagna #anticovid o non sono stati ancora chiamati possono recarsi dal 7 all’ 11 Aprile presso il centro vaccinale più vicino muniti di carta di identità e tessera sanitaria e saranno vaccinati #vacciniamo.” Luca Ornago: “…dal Consiglio di Rappresentanza dei Sindaci, tenutosi oggi in tarda mattinata, riporto sinteticamente quanto segue: Vaccinazioni over 80 In Brianza, risulta vaccinato, in prima dose, il 65% degli utenti di ATS Brianza aderenti al vaccino; il 74% su Lecco, 55% su Monza. Non è possibile avere numeri certi Comune per Comune… …Sono stati richiesti dai sindaci il numero e i nominativi degli over 80 che non hanno aderito alla campagna vaccinale, ma Regione Lombardia non fornisce i dati. Vaccinazione massiva …Si utilizzeranno gli hub territoriali già definiti. Tutte le linee attualmente in funzione saranno dirottate negli hub che funzioneranno con personale pubblico/privato accreditato e con cooperative di Medici di medicina generale. Gli hub si trovano a Monza, in Autodromo (ingresso a Biassono) e nell’area ex Philips, a Limbiate, Besana, Vimercate, Carate/Polaris. Non sono al momento previste altre sedi “di prossimità”, quindi nemmeno quella che anche a Villasanta l’Amministrazione comunale, in collaborazione con i medici del territorio, sta cercando di allestire. Situazione comune ad altri tantissimi sindaci che avrebbero voluto evitare ai cittadini soprattutto fragili lunghi spostamenti…” |