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Fiaccole di pace per l’Ucraina

Anche noi del Punto abbiamo partecipato, ieri sera, alla fiaccolata di solidarietà con l’Ucraina organizzata dal Comune e dalla Comunità Pastorale e anche noi – come, pensiamo, i 2000 villasantesi di ogni età che hanno gremito piazza Martiri della Libertà – siamo rimasti colpiti da una risposta così grande e sentita.

Pur nella voluta e opportuna sobrietà dell’iniziativa, che ha riunito il pensiero laico e quello religioso in un unico no alla guerra, i brevi interventi di chi vive intensamente quanto sta accadendo in una parte dell’Europa – che si sono intrecciati con quelli del sindaco e del parroco – hanno dato la misura del dramma.

Le poche parole accorate di Marija che pensa al suo Paese sotto le bombe così come il ringraziamento per la solidarietà pronunciato da Tatjana hanno il valore di una efficacissima sintesi di quel che pensano e provano le tante donne che hanno lasciato l’Ucraina in cerca di lavoro ma sono rimaste laggiù con il cuore.

La loro preoccupazione è risuonata nella poesia di pace letta da Riccardo – un alunno delle scuole di Villasanta – e nella testimonianza di Davyd Andryiesh, il giovane campione di hand bike originario di Ĉernivci che a Villasanta vive con la sua famiglia e miete successi sportivi.

Mentre ascoltiamo e poi ci incamminiamo con il lungo serpentone che riempie di cima e fondo via Mazzini e via Confalonieri, parliamo con Alina che si è sposata e vive a Villasanta ma ha lasciato il figlio e la famiglia nella regione di Leopoli e ora attende l’arrivo della nipote Veronica, di 12 anni, che resterà qui con lei.

Resta invece in Ucraina e si prepara ed entrare nell’esercito – non appena terminato il rapido addestramento di 2 settimane previsto per accrescere le forze in campo – il figlio Artem, 37 anni ancora da compiere e un lavoro nell’edilizia. “Non avrei mai pensato – dice Alina – che potesse prendere questa decisione: lui non ha né preparazione né inclinazione militare e naturalmente sono molto preoccupata e si ci penso piango. Però – aggiunge – se fossi là, anch’io combatterei perché questa volta è diversa, non è come otto anni fa con la Crimea, questa volta vuole tutta l’Ucraina.

In Chiesa intanto la pregheria va oltre l’Ucraina e si estende a tutti i conflitti in corso nel mondo.

Per chi volesse contribuire con un aiuto concreto alle famiglie sfollate, Il Comune e la Comunità Pastorale Madonna dell’Aiuto hanno aperto un conto corrente presso Bper Banca spa – Filiale di Arcore intestato a Parrocchia di Sant’Anastasia IBAN IT52B0538732430000003559767 causale Emergenza Ucraina.

Le donazioni saranno devolute alla Caritas Ambrosiana che le destinerà ai bisogni della popolazione tramite Caritas Ukraine e Caritas Spes.

foto di Marco Crippa, Agostino Galimberti, Franco Zappa del Circolo Amici dell’Arte

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