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Lombarda Petroli, il Comune prova a chiudere contenzioso: ampliamento superficie e area agricola invece di standard a verde

Mano tesa del Comune alla curatela del fallimento Lombarda Petroli.

Fatta salva la priorità della bonifica, cogliendo l’occasione offerta dalla revisione del Piano di Governo del Territorio in corso in questo momento, la giunta Ornago mette sul piatto alcune condizioni migliorative che – almeno negli auspici – dovrebbero facilitare il raggiungimento dell’intesa e lasciare alle spalle anni di chiusura e ricorsi agli organi giudiziari.

La proposta è stata presentata in una conferenza stampa, questa mattina, dal sindaco e dall’assessore all’Urbanistica, Carlo Sormani e prevede: un ampliamento di 10.000 metri quadri di superficie fondiaria per facilitare una migliore distribuzione dei volumi produttivi e commerciali, che resterebbero comunque immutati, e la rinuncia all’acquisizione come standard di verde pubblico della grande area centrale, di 90.000 metri quadri, che verrebbe riclassificata come agricola e resterebbe di proprietà dell’ex Lombarda Petroli.

“I nostri maggiori obiettivi sul piano urbanistico – sottolinea l’assessore Sormani – restano la riduzione del consumo di suolo, che a Villasanta ha raggiunto negli anni indici elevati, e la bonifica dell’area Lombarda Petroli.”

Dietro la cortina degli alberi, l’area Lombarda Petroli attende da anni la bonifica

Precisato ciò, il Comune ritiene di aver offerto alla curatela fallimentare una via di compromesso che “non ha l’obiettivo di disinnescare la sentenza del Consiglio di Stato” – precisano sindaco e assessore – ma, se accettata, supererebbe di fatto il contenzioso.

La sentenza sul ricorso è prevista per il 19 ottobre “ma in ogni caso – commenta Sormani – non ci aspettiamo un annullamento dell’attuale destinazione nel Pgt ma semmai soltanto la notazione che la richiesta di standard in eccesso (i 90.000 metri quadri vanno oltre gli standard minimi di legge, ndr) non è stata sufficientemente motivata.”

Come è noto, dagli avvocati della curatela è stato presentato un ricorso al Consiglio di Stato che riguarda proprio la legittimità dei 90.000 metri quadri che il Comune fino ad ora avrebbe voluto acquisire come verde pubblico e spesso definiti come “corridoio ecologico” all’interno dell’area.

Ciò che invece è importante, secondo il Comune, è l’aver aperto “il dialogo – dice l’assessore – come chiesto dai giudici, dalla Regione e dalla stessa curatela che per noi parte dalla possibilità non solo di distribuire meglio gli spazi industriali e commerciali ma anche dalla possibilità di valorizzare e mettere a reddito i 90.000 metri quadri centrali: il PNRR, che ci darà i fondi per bonificarla, prevede ad esempio che le aree agricole possano ospitare parchi fotovoltaici. È un’opportunità che impedisce comunque una ulteriore edificazione ma potrebbe generare utili e integrarsi con le future attività produttive fornendo direttamente l’energia elettrica per il loro fabbisogno.”

Le concessioni in favore del fallimento – messe a punto con l’architetto Sergio Dinale, estensore della variante di Pgt – verranno discusse martedì prossime dalla Commissione Urbanistica del Comune “ma – ha sottolineato il sindaco Ornago – abbiamo ritenuto opportuno divulgarle in anticipo per rispondere a qualche informazione imprecisa circolata nei giorni scorsi.”

Verrà invece considerata successivamente una controproposta arrivata proprio questa mattina dalla curatela.

Qualcosa infine si muove anche per il cosiddetto lotto E, quella parte dell’area che ancora ospita le cisterne degli idrocarburi affiancata alla linea ferroviaria.

Dai contatti in essere, la Regione si è dichiarata disponibile a verificare la possibilità di procedere con fondi propri alla bonifica; una sollecitazione in tal senso è stata presentata recentemente anche dal Partito Democratico con una interpellanza a firma dei consiglieri Negri e Ponti mentre il sindaco pensa di poter fare approvare all’unanimità la stessa richiesta in un prossimo Consiglio Comunale.

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