Era rivolto ai giovani con la voglia di mettersi in gioco il corso di educazione civica “La politica è sporca? Laviamola!!” promosso dall’assessore Laura Varisco e dal consigliere delegato alle Politiche Giovanili, Nicolas Torri e loro non solo hanno risposto ma hanno anche frequentato assiduamente e con spirito di partecipazione i 7 incontri online su cui era articolato.
All’invito del Comune – non limitato ai residenti ma esteso al territorio – hanno risposto in 60, con un nucleo “duro” di teen agers (dai 15 ai 18 anni) che da soli hanno raggiunto quota 45. Più sporadiche le altre presenze, disseminate fra i 30 e i 14 anni.
“Sono stati tutti” – commenta il professor Raffaele Mantegazza, docente di Pedagogia alla Bicocca e relatore unico del corso – “molto curiosi e disponibili a porsi domande profonde, tali da smentire il luogo comune che ai ragazzi non importi nulla della politica, ne hanno anzi un’idea alta; non sono ingenui e hanno capacità di riflettere e di chiedere alla politica.”
Online per necessità date le restrizioni legate alla pandemia, il corso è stato in grado di tenere incollati al pc i 60 giovani per 7 incontri – dall’8 aprile al 20 maggio – nell’orario del dopocena. Varia – proprio come era nelle intenzioni degli organizzatori – la loro provenienza scolastica: licei, istituti tecnici, università e suddivisa grosso modo al 50% la presenza fra maschi e femmine.
Alla domanda su come si spiega la politica ai ragazzi di oggi, Mantegazza risponde: “Presentando situazioni oggettive, illustrando le regole che fondano lo Stato e recuperando la dimensione storica. Abbiamo ripercorso la storia della Repubblica italiana e sono rimasti colpiti dai manifesti di propaganda dal ’48 ad oggi e, con lo spirito critico proprio della loro cultura visiva, hanno individuato tutte le volte in cui l’immagine ha prevalso sul contenuto.”
“Storia nazionale più lontana ma anche storia nazionale più recente, prossima, ripercorsa non solo lungo l’asse del tempo ma anche dal particolare al generale, dal semplice Consiglio Comunale su su fino al Governo e ancora“, sottolinea Mantegazza: “Allargando i temi fino al rapporto fra religione e politica oggi, che li ha molto interrogati e sul quale non sono mai stati estremistici, non hanno mai usato slogan e non hanno mai dato risposte banali.”
Criticato dall’opposizione, accusato di “indottrinare” i giovani, tenuto in sospetto per il suo titolo provocatorio, il corso si è rivelato – in realtà – una palestra di formazione perché “parlare – osserva Mantegazza – significa creare spirito critico e voto consapevole; ho trovato dei giovani preparati dalla scuola, in possesso di un alfabeto per seguire il corso. Ovvio che non abbiamo fatto della propaganda. Io non posso che ringraziarli perché, in un periodo oggettivamente difficile, hanno fatto i compiti anche per il mio corso.”
Il risultato positivo del corso porta l’assessore Varisco a ragionare sul futuro: “Vorremmo creare una scuola stabile di educazione civica e di formazione alla politica, in grado di offrire ogni anno occasioni di formazione e di studio in grado di andare oltre i confini di Villasanta; temevamo una scarsa partecipazione e invece abbiamo avuto tanti iscritti e questo ci porta a continuare.”
Per chi vuole approfondire o valutare se via sia stato o no “indottrinamento”, le lezioni saranno pubblicate presto sul sito del Comune al link seguente:
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