Carlo Natalizi, 67 anni, laurea in Scienze economiche e bancarie e carriera nel mondo del credito – una esperienza politica che inizia nella Dc degli anni Novanta, quando era assessore al Bilancio della Giunta Castoldi e si ripete, vent’anni dopo, nella prima Giunta di Luca Ornago – è tornato ad animare la scena politica villasantese.
Lo ha fatto qualche mese fa, riprendendo a frequentare la Casa dei popoli, sede storica della Lista Cittadini per Villasanta che si prepara ad affrontare la scadenza elettorale dell’anno prossimo chiamando gli elettori alle primarie del prossimo 28 gennaio.
Il suo è un ritorno di quelli che fanno discutere, atteso da alcuni, sorprendente per altri.
I motivi della sua scelta li racconta in questa intervista ai lettori del Punto.
Carlo, hai fatto parte della prima giunta Ornago ma non della seconda. Perché?
Ero assessore al Territorio, delega che inizialmente prevedeva anche l’Urbanistica e che successivamente è stata affidata all’assessore esterno Claudio Colombo, io ho continuato ad occuparmi di lavori pubblici, polizia locale, viabilità e patrimonio. Vittorio Valtolina ed io eravamo gli unici assessori con una esperienza di amministrazione, per il sindaco e gli altri colleghi di giunta era la prima volta. Ho cercato di portare una visione innovativa e di recuperare capacità di lavoro della macchina comunale, sgravando gli uffici da compiti ripetitivi e a basso valore aggiunto – come la gestione del patrimonio – che potevano essere tranquillamente esternalizzati, per recuperare produttività in settori strategici ma non è stato fatto. Abbiamo perso l’opportunità di essere tra i primi ad utilizzare il sacco rosso per i rifiuti indifferenziati (adottato successivamente, n.d.r). Si poteva fare di più ma la Giunta è stata lenta e poco incisiva, ci sono state delibere approvate e mai attuate, da qui la mia volontà di non proseguire.
Dopo l’interruzione, però, la decisione recente di tornare nella Lista Cittadini per Villasanta. Come mai e con quale obiettivo?
La decisione di tornare e di candidarmi nasce dal proposito di portare un rinnovamento e un ricambio generazionale nella Lista; non nascondo che un gruppo di villasantesi che mi conosce e mi sostiene mi ha chiesto di rinnovare il mio impegno e io l’ho ascoltato con l’idea di poter lavorare sulle marginalità, sulle figure che non si riconoscono pienamente nella Lista ma che possono sentirsi rappresentate da me. È una possibilità per ampliare il consenso e portare voti che non necessariamente arriverebbero.
Hai raccolto il numero di consensi necessari a presentare la tua candidatura, ratificata dall’assemblea. Poi hai annunciato che non parteciperai alle primarie. Che cosa ti ha fatto cambiare idea?
Ho colto dei segnali di dissenso sulla mia persona; è stato ventilato che, se anche avessi vinto le primarie, una parte degli aderenti alla Lista non mi avrebbe votato. Ne ho parlato anche con gli altri due candidati, che in un modo o nell’altro hanno confermato l’esistenza di questa diffidenza. E siccome vincere le elezioni – e non solo le primarie – è anche il mio obiettivo, ho deciso di non candidarmi. Ma non mi ritiro, resto nella Lista e insisto con i miei temi.
Come immagini il tuo ruolo nella Lista e alle prossime elezioni?
Non penso di candidarmi alle elezioni perché ritengo che il rinnovamento sia utile anche per il gruppo consiliare. Ma lavorerò per raccogliere consensi in settori dell’elettorato non marcatamente schierati, spero anche di poter portare e coinvolgere un paio di figure che possano rappresentare cittadini politicamente contigui alla Lista. E insisterò sui miei temi: ricostruire i rapporti con La Speranza e con il comitato di via Donatori di Sangue; analizzare la questione delle scuole di Villasanta, sia la primaria che la secondaria, il cui alto livello fino a qualche anno era riconosciuto in tutto il territorio, ora sembra che non sia più così e non solo per le strutture, si dovrebbe riportarle su un percorso di qualità, tanto più alla luce dei 600mila euro di contributi stanziati nell’ultimo bilancio per l’istruzione. Politicamente, infine, non avrei abbandonato così rapidamente il confronto con Io Scelgo Villasanta.
Quali suggerimenti daresti al prossimo sindaco, chiunque sarà?
Certamente di fare cose nuove ma non solo. Occorre completare ciò che è stato deliberato, progettato, avviato: il cimitero, la riqualificazione di villa Camperio, l’area feste, la riqualificazione e il decentramento delle funzioni della macchina comunale. Ci abbiamo creduto, ora facciamolo. Resto inoltre un sostenitore dell’allargamento della pedonalizzazione del centro per arrivare al quadrilatero pedonale di cui tanto abbiamo parlato; e poi l’asilo Tagliabue, giusto costruirne uno nuovo, moderno e funzionale, ma non nello stesso luogo: lì ci sono troppe strutture pubbliche condensate, vanno liberati spazi; ricostruiamolo altrove e destiniamo la sede attuale ad altri usi oppure creiamo un’area verde, a compensazione di quella che ospiterà il nuovo edificio.
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