È un appuntamento fuori calendario quello che, domenica mattina, il Festival delle Geografie dà a tutti gli appassionati di viaggi e di deserti.
L’occasione è data dalla presentazione dei Diari del Sahara. Libia paese sospeso tra un incredibile passato e le incertezze del futuro di Adriano Curzi, villasantese di adozione, scomparso l’anno scorso dopo una vita da viaggiatore, prima per l’Eni nel campo della ricerca petrolifera e poi per passione personale.
“Una passione – ricorda la moglie Gisella Vegetti, manager con una carriera nella gestione della sanità pubblica ma anch’essa viaggiatrice appassionata – che lo ha portato anche a fare da guida in viaggi non convenzionali in giro per il mondo e realizzare servizi fotografici pubblicati, negli anni, dalla De Agostini e da Repubblica.
Geologo e geofisico, Curzi ha colto ogni occasione, sia durante le innumerevoli trasferte di lavoro che nei periodi di vacanza, per esplorare le zone desertiche del mondo e il Sahara in particolare.
Ne è nata una trilogia dove l’autore ha raccolto conoscenze scientifiche, osservazioni sul campo e esperienze di viaggio nei paesi del Sahara: l’Egitto, il Marocco e l’Algeria e ora la Libia.
La pubblicazione di quest’ultimo volume, in gran parte già pronto ma rimasto incompiuto per la morte dell’autore, si deve proprio alla volontà della moglie: “Adriano – sottolinea – ha scritto Libia quando era già malato e non è riuscito a terminarlo.”
Lei ha ripreso le bozze e le ha affidate al fotografo modenese Roberto Cattini, contando forse sulle affinità elettive fra i due, entrambi viaggiatori, esploratori di deserti e fotografi.
In Libia – così come negli altri volumi – Curzi racconta, con la libertà del conoscitore, il paese partendo dalle sue caratteristiche geo-fisiche passando per le tradizioni popolari per approdare alle esperienze e agli avvenimenti capitati in più viaggi, che ricoprono l’arco di tempo che va dagli anni Ottanta al 2011 quando, con lo scoppio della guerra civile, le sue frontiere sono state chiuse e il flusso dei visitatori interrotto.
Il testo è accompagnato dalle numerose fotografie che Curzi non ha mai mancato di scattare nel corso dei suoi viaggi e che danno sostanza visiva ai suoi racconti, “inizialmente scritti – ricorda ancora Gisella Vegetti – per la famiglia, gli amici e soprattutto i nipoti” ma rivelatisi capaci di parlare a un pubblico ben più vasto.
Intervenuto sulla sistemazione finale delle bozze e la stampa del volume, Roberto Cattini – che si definisce fotografo amatoriale nonostante l’alta suggestività delle sue immagini e i premi vinti – sarà a Villasanta e presenterà il libro di Adriano Curzi ma anche i suoi lavori fotografici dedicati al deserto del Sahara.
“Libia – anticipa al Punto – raccoglie le memorie di viaggio di Adriano, non è una guida nè un romanzo: è un resoconto; curandone la pubblicazione, ho mantenuto la sua forma molto spontanea. Personalmente, ritengo molto bello il racconto della traversata dell’erg di Murzuch, che Adriano ha fatto poco prima della guerra civile.”
“I libri di Curzi – aggiunge – sono oggi preziosissimi perché contengono dati e memorie su parti del mondo che diventa sempre più difficile poter visitare.”
Al ricordo di Adriano Curzi, Cattini affiancherà la presentazione del suo portfolio in bianco e nero Di rocce, di sabbia e di vento, dedicato al deserto del Sahara “che – precisa – non è solo un mare di sabbia, come di solito pensiamo, ma un ambiente enorme e molto più complesso.”
Il deserto del Sahara è uno dei temi centrali della ricerca fotografica di Cattini e alcune sue immagini scattate laggiù sono state premiate a diversi concorsi di fotografia naturalistica.
Il volume, autoprodotto, potrà essere acquistato direttamente domenica nel corso della presentazione e successivamente alla libreria Pagina 59; il ricavato verrà devoluto per iniziative di beneficenza.
A chi interverrà verrà inoltre regalato il racconto La leggenda della prima Transahariana, appositamente estratto da Libia.
La presentazione ha ricevuto il patrocinio del Comune.
Diari del Sahara. Libia, domenica 1 dicembre, ore 10.30, sala congressi Villa Camperio. Ingresso libero.
L’immagine di apertura e le due sottostanti sono parte del portfolio in bianco e nero di Roberto Cattini Il grande silenzio.
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